Una nuova minaccia informatica sta colpendo il settore della logistica e dell’autotrasporto. Gruppi di cybercriminali si infiltrano nei sistemi delle aziende di trasporto merci per compiere furti di carichi su vasta scala, trasformando il furto digitale in un business multimilionario.
L’allarme arriva da Proofpoint, società specializzata in cybersecurity, che ha segnalato una serie di attacchi mirati a dirottare spedizioni reali attraverso accessi compromessi. La crescente digitalizzazione del settore ha infatti ampliato la superficie d’attacco, creando nuove vulnerabilità che i criminali sfruttano con grande abilità.
Dalle rapine fisiche agli attacchi digitali
Il metodo utilizzato è tanto semplice quanto efficace. I cybercriminali compromettono gli account di aziende legittime per aggiudicarsi offerte di trasporto e poi dirottano le spedizioni verso destinazioni non autorizzate.
Grazie a software di monitoraggio e gestione remota – strumenti normalmente usati per scopi legittimi – gli hacker riescono a penetrare nei sistemi aziendali, spiare le comunicazioni interne e rubare credenziali di accesso.
Una volta ottenuto il controllo, manipolano le informazioni operative e deviano i carichi, rendendo i furti difficili da individuare. Si tratta di un’evoluzione digitale delle vecchie rapine ai convogli, oggi realizzate senza muoversi dal computer.
L’Italia tra gli obiettivi sensibili
Sebbene i casi documentati riguardino principalmente il Nord America, Proofpoint sottolinea che la minaccia è globale e particolarmente rilevante anche per l’Italia. Con il suo ruolo strategico nella logistica europea e mediterranea, il nostro Paese è un obiettivo di grande interesse per i gruppi criminali organizzati.
Molte imprese italiane, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, non dispongono ancora di adeguati sistemi di protezione informatica, risultando così più esposte ad attacchi che possono compromettere spedizioni, dati sensibili e rapporti commerciali.
Un business in crescita per la criminalità organizzata
Secondo i dati raccolti, il furto di carichi digitalmente pilotato è in forte aumento e rappresenta oggi una delle attività più redditizie per la criminalità organizzata. Le perdite globali legate a questi episodi ammontano a decine di miliardi di euro l’anno, con ripercussioni dirette sull’efficienza e sulla sicurezza delle catene di approvvigionamento.
L’evoluzione del cybercrime logistico dimostra come le tecnologie, se non adeguatamente protette, possano diventare strumenti di vulnerabilità anziché di efficienza.
La prevenzione come unica difesa
Per contrastare questa minaccia, Proofpoint invita le aziende di logistica e trasporto a rafforzare le proprie difese digitali, adottando politiche di sicurezza più rigide e investendo nella formazione del personale.
Limitare l’uso di software non autorizzati, monitorare costantemente la rete e migliorare la consapevolezza dei dipendenti sono passaggi fondamentali per prevenire intrusioni e ridurre i rischi.
Solo una cultura della sicurezza diffusa e un approccio integrato alla cybersecurity potranno garantire la protezione di un settore strategico come quello della logistica.
Fonte: Linea EDP












