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03 Dic 2021
ROMA – L’evoluzione del settore attraverso le transizioni ecologica e digitale, il ruolo che in questo particolare contesto può giocare il PNRR, la necessità di un approccio collaborativo tra i diversi attori della filiera e di politiche che incidono sulla competitività delle imprese per andare oltre le inefficienze, sono stati i temi al centro dell’Assemblea annuale di ANITA, l’Associazione del trasporto merci e della logistica aderente a Confindustria, svoltasi presso il Centro Congressi dell’Hotel Villa Pamphili di Roma.
“Oggi vogliamo riflettere insieme a voi sui cambiamenti in atto nella mobilità delle merci, soprattutto di quelli con effetti dirompenti o persino rivoluzionari, e su come da essi si possa evolvere verso un nuovo modello di filiera logistica efficiente e collaborativa” ha detto nella relazione di apertura il Presidente di ANITA Thomas Baumgartner, sottolineando l’importanza del trasporto merci e della logistica per l’intero tessuto economico del Paese.
Il contesto nel quale si trova ad oggi il settore dell’autotrasporto è tuttavia condizionato da importanti criticità come il consistente aumento dei prezzi di LNG, gasolio e AdBlue, le strozzature nelle infrastrutture stradali, ferroviarie e portuali, la carenza di autisti e addetti alla logistica che rischiano di mettere in ginocchio il sistema produttivo e distributivo nel suo complesso.
ANITA chiede al Governo una stretta vigilanza sull’aumento dei prezzi e il riconoscimento di un credito di imposta per l’acquisto di LNG per salvaguardare le imprese che per prime hanno creduto nella transizione ecologica investendo nell’acquisto di veicoli ad alimentazione alternativa e soprattutto per non rallentare questo processo virtuoso.
Per risolvere il problema della carenza di autisti e della scarsa attrattività della professione, anche a causa dei costi e dei tempi elevati per il conseguimento dei titoli necessari, non è sufficiente per ANITA l’iniziativa parlamentare che garantisce un contributo di mille euro ai giovani neopatentati, ma occorre che il Governo ponga in essere un ventaglio di azioni, investendo in primis nella formazione pubblica con la creazione di percorsi formativi ad hoc negli Istituti tecnici e snellendo l’iter per il conseguimento e mantenimento della CQC, per ridurne tempi e costi.
Il Presidente si è poi soffermato sull’importanza del Piano Nazionale di Ripresa e sulla politica espansiva di bilancio del Governo che “stanno generando un rinnovato clima di fiducia e che dovranno catalizzare, come mai prima d’ora, l’ammodernamento infrastrutturale e digitale del Paese” e che potrebbero permettere alle imprese di migliorare i propri standard di competitività rispetto ai player stranieri in un’ottica nel quale il settore del trasporto gioca un ruolo cruciale per il sistema economico e produttivo nazionale.
In questo contesto diventa necessario un piano di investimento concreto sulle infrastrutture, in particolare per quanto riguarda i terminal ferroviari per poter garantire un’efficiente intermodalità strada-ferrovia nel trasporto delle merci.
Il processo di sviluppo passa ovviamente attraverso le due grandi transizioni che sta vivendo la nostra società: quella ecologica e quella digitale che, secondo Baumgartner, “possono portare a cambiamenti rivoluzionari nel settore dei trasporti”, per ottenere dei veri e propri risparmi di “inefficienza” e un minore impatto ambientale attraverso un trasporto merci a zero emissioni nei prossimi anni.
Indispensabile poi il ruolo dello Stato “per rendere i tempi della transizione compatibili con le capacità di adattamento delle aziende, partendo dalla consapevolezza che nel futuro più green che si possa immaginare, comunque la modalità stradale non potrà essere cancellata”. Di conseguenza, la risposta alla sempre più crescente domanda di trasporto, secondo Baumgartner “richiede l’utilizzo integrato di tutte le modalità di trasporto, da quella ferroviaria a quella stradale e marittima” e “una visione strategica che faccia avanzare coerentemente tutti gli aspetti salienti nell’accompagnare la transizione dell’autotrasporto merci: nuovi vettori energetici, veicoli a trazione alternativa e infrastrutture.”
Per migliorare l’efficienza del sistema Paese e le condizioni di lavoro degli addetti, gli operatori della filiera devono sviluppare una visione collettiva e condivisa “da cui far nascere una fase evolutiva della mobilità delle merci” per poter ridurre i tempi di carico e scarico delle merci e recuperare competitività attraverso la riduzione dei costi che gravano sulle imprese del settore. Tutto ciò in un contesto che non può fare a meno delle Istituzioni.
“Con questo approccio collaborativo” – ha concluso Baumgartner – “auspichiamo che il Ministro Giovannini avvii quanto prima i lavori per il nuovo Piano nazionale della logistica e permetta di far lavorare tutti gli attori della filiera allo stesso tavolo per pensare, guardare e andare oltre le inefficienze”.
Assemblea ANITA - Gli interventi dei relatori
A seguito della relazione del Presidente Thomas Baumgartner è intervenuto all’assemblea annuale di ANITA Massimo De Andreis, Direttore Generale SRM- Centro studi collegato al gruppo Intesa Sanpaolo dichiarando che: “Dobbiamo riflettere sull’importanza della transizione ecologica in quanto andiamo verso un’evoluzione della società nel quale il gas è una delle energie principali del futuro. La sfida dell’idrogeno è altamente collegata allo sviluppo delle energie rinnovabili nel nostro Paese.”
Ennio Cascetta, Professore ordinario presso l’Universitas Mercatorum e Presidente Cluster Trasporti Italia, ha posto l’attenzione sulla situazione del trasporto merci in Italia analizzando la ripresa che sta vivendo il settore dopo la pandemia in funzione dello sviluppo di modalità di consumo alternative come l’e-commerce sostenendo la necessità di un’azione concreta da parte degli operatori del settore per quanto concerne l’efficientamento delle emissioni di gas serra. Secondo Cascetta, inoltre, “il combinato disposto delle tre trasformazioni che stanno modificando in maniera considerevole il settore dei trasporti (decarbonizzazione, veicoli autonomi e connessi e i nuovi sistemi di mobilità) porterà dei cambiamenti significativi nel settore che le imprese devono essere pronte ad affrontare nei prossimi anni.”
Il Ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini si è soffermato, durante il suo intervento, sulla trasformazione in atto nel settore dei trasporti e sull’importanza degli interventi posti in essere dal Governo non solo attraverso il Pnrr, “perchè – ha spiegato Giovannini – se ci limitiamo a considerare come obiettivo solo il 2026 non cogliamo appieno il senso della trasformazione in atto. I 32 miliardi che abbiamo messo in campo nella legge di bilancio per investimenti in infrastrutture, ferrovie, porti e riconversione ecologica dei mezzi, hanno una prospettiva decennale”.
Il Ministro ha dunque ricordato lo stanziamento, presente nella finanziaria 2021, di 100 milioni di contributi a fondo perduto destinati alle imprese dell’autotrasporto per l’acquisto di mezzi ecologici e tecnologicamente avanzati per favorire l’adeguamento tecnologico e la riduzione delle emissioni, oltre che l’introduzione dello Sportello unico doganale e dei controlli (SUDOCO) per favorire la transizione ecologica del settore.
Durante la prima tavola rotonda dell’assemblea si è discusso sulla situazione delle infrastrutture in Italia e sulle possibili azioni per renderle maggiormente efficienti e sicure.
Giuseppe Acquaro, Amministratore delegato Terminali Italia, ha analizzato il contesto socio-economico delle infrastrutture in Italia e le possibili azioni da porre in essere per implementarle nei prossimi anni.
“La mobilità in futuro sarà cooperativa, il settore sta vivendo dei cambiamenti molto significativi” ha dichiarato Carlo Costa, Direttore Tecnico Generale di Autostrada del Brennero analizzando nello specifico il contesto del Brennero dal quale transita il 10% dell’export totale (sia merci che passeggeri) del nostro Paese.
Daniela Stradiotto, Direttore Centrale delle specialità di Polizia di Stato, ha posto infine il focus sull’importanza della sicurezza stradale, in un’ottica di prevenzione e contrasto, in quanto “Deve essere considerata una declinazione del concetto di sicurezza pubblica e diventa fondamentale rilanciare il modo di fare sicurezza in Italia attraverso azioni concrete e durature”.
Durante il suo intervento il Viceministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Teresa Bellanova ha messo in luce l’importanza del settore dell’autotrasporto per l’economia italiana in quanto, anche a causa del Covid, “E’ divenuto fondamentale in funzione del cambiamento delle abitudini di consumo dei cittadini”.
“L’intervento da parte del Governo, attraverso il PNRR, si pone l’obiettivo di raggiungere risultati concreti dal momento che bisogna assegnare e saper spendere bene tali risorse se vogliamo far ripartire la nostra economia” ha proseguito nel corso del suo intervento il Viceministro, sottolineando come “Diventa fondamentale in tale processo il concetto di approccio integrato e cooperativo tra gli operatori del settore in un’ottica di innovazione e sostenibilità ambientale a medio e lungo termine che non deve però prescindere da una sostenibilità sociale ed economica per un concreto efficientamento della filiera”.
“L’incentivazione dell’intermodalità è al centro della visione del Governo e dei Tavoli tematici che si svolgeranno nel prossimo mese tra gli operatori del settore, attraverso azioni come il ferrobonus e il marebonus, che devono però passare dallo snellimento e dalla semplificazione della burocrazia del nostro paese per poter rendere concreti ed efficaci tali investimenti” ha proseguito Teresa Bellanova. Il viceministro si è infine focalizzata sulla carenza degli autisti chiedendo uno sforzo collettivo per assumere questa sfida come prioritaria al fine di creare lavoro e permettere un trasporto efficace delle merci nel nostro Paese.
Il concetto di collaborazione per il settore dell’autotrasporto è stato al centro del dibattito della seconda tavola rotonda: “Siamo di fronte ad un cambiamento che riguarderà l’intera filiera” ha dichiarato il Vicepresidente di Confindustria Maurizio Marchesini mentre Luca Sra, Chief Operating Officier Truck Business Unit di Iveco, ha posto un focus sugli interventi da porre in essere per implementare l’efficienza della filiera in un’ottica di sostenibilità ambientale. Ivano Vacondio, Presidente Federalimentare, ha sottolineato come “La collaborazione all’interno della filiera è divenuta un questione di sopravvivenza poiché, ad oggi, nessuno può farcela da solo nel nostro settore”.
In conclusione del dibattito Massimo Marciani, Presidente del Freight Leaders Council, ha parlato dell’integrazione verticale all’interno della filiera sostenendo come il contesto socio-economico nel quale lavorano gli operatori del settore si debba basare sulla costante collaborazione e condivisione delle competenze.