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06 Feb 2020
L’orientamento della DG Competition della Commissione UE in merito alla tassazione dei porti italiani è incomprensibile per Confetra che da due anni, congiuntamente a parte rilevante del cluster marittimo e ad Assoporti, si sta battendo contro questa posizione evidentemente fondata su presupposti scorretti.
“Auspichiamo una revisione degli orientamenti assunti dalla Commissione, e nel documento di Osservazioni che il Sistema Confederale ha inoltrato a Bruxelles si evidenzia ancora una volta l’infondatezza delle valutazioni effettuate dalla DG COMP” afferma Luca Becce, Presidente di Assiterminal e Coordinatore della Commissione Porti di Confetra.
“Le AdSP sono enti pubblici non economici cui la legge n. 84/94 ha assegnato poteri di regolazione e controllo precludendo loro lo svolgimento di attività economiche effettivamente svolte dalle varie imprese portuali. La pretesa di considerare le AdSP alla stregua di imprese private, assoggettandole al pagamento dell’imposta sulle società, è sostanzialmente errata. Così come è una chiara forzatura da parte della Commissione equiparare il modello di organizzazione della governance del sistema portuale italiano con quello di altri paesi europei come Belgio, Francia, Olanda e Spagna – oggetto anch’essi dei provvedimenti della Commissione – dove effettivamente le autorità portuali non solo gestiscono i porti ma prestano anche servizi portuali dietro remunerazione. Il Parlamento, con due Risoluzioni di Italia Viva e PD, si è già espresso sulla materia. Anche la Lega sta seguendo il tema, sia a Roma che a Bruxelles. Mi pare vi sia unanime sensibilità politica che auspichiamo sia condivisa anche dal Governo. Piuttosto chiediamo alla Commissione di attenzionare l’atteggiamento austriaco sulla transitabilità dei Valichi al Brennero e quello olandese sulla piena e corretta attuazione del Codice Doganale Unionale sulle merci in transito al Porto di Rotterdam” ha concluso Luca Becce.
Fonte: CONFETRA