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23 Nov 2017
TRIESTE – Si è costituito presso la sede dell’Authority triestina, il Consorzio di sviluppo economico locale dell’area giuliana, che andrà a sostituire nelle competenze il vecchio Ente per la Zona Industriale di Trieste (Ezit).
Un altro passo avanti nel piano di rilancio del porto e dell’economia giuliana nel complesso. Come è stato nelle fasi più brillanti della storia di Trieste, dallo scalo - con la gestione delle aree retroportuali ex Ezit - può ripartire da oggi la capacità di attrarre nuove aziende e generare nuovo sviluppo e posti di lavoro.
Il Consorzio ha la natura di ente pubblico economico e vede la partecipazione, oltre all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, dei comuni di Trieste, Muggia e San Dorligo della Valle-Dolina.
Dal punto di vista patrimoniale, il “nuovo Ezit” avrà un fondo di dotazione iniziale pari a 100 mila euro. La presidenza dell’organismo spetterà a Zeno D’Agostino, e l’Autorità di Sistema avrà la maggioranza delle quote del Consorzio pari al 52%, mentre ai tre Comuni spetterà il restante 48%, suddiviso in 3 parti uguali.
“Oggi è un grande momento perché si completa uno dei tasselli importanti dello sviluppo complessivo del territorio che fa riferimento al porto. È parte di un processo importantissimo di integrazione di tutte le dinamiche che riguardano lo sviluppo dello scalo, dei punti franchi e delle zone industriali. Finalmente il Consorzio torna ad essere un punto di forza, motore di sviluppo e dinamismo economico del territorio. Da qui parte veramente il futuro dello scalo come lo intendiamo noi.” Commenta così Zeno D’Agostino, presidente del porto e del nuovo consorzio.
Obiettivo primario del nuovo organismo consortile sarà quello di promuovere e favorire la nascita e lo sviluppo di attività e iniziative produttive e imprenditoriali, di fornire servizi connessi alle attività degli agglomerati industriali e delle aree economiche sul territorio giuliano, nonché la gestione degli incentivi e la consulenza alle imprese per la redazione di progetti per accedere ai fondi europei. Ci sarà un focus fortemente orientato all’innovazione e al supporto tecnologico a favore degli insediati, e si promuoverà, anche al di fuori dell’agglomerato industriale, la prestazione di servizi riguardanti la ricerca tecnologica, la progettazione, la sperimentazione, l'acquisizione di conoscenze di assistenza tecnica, organizzativa e di mercato connessa al progresso e al rinnovamento tecnologico. Non mancherà infine l’attenzione per i giovani imprenditori attraverso la promozione e creazione di fabbriche-laboratorio per l’avvio di nuove attività produttive.
Tra i compiti del nuovo ente vi sarà anche l’amministrazione del Punto Franco Industriale. Non a caso, nella concezione di D’Agostino, “il rapporto con il nuovo Ezit è importantissimo per l'attività portuale legata allo sviluppo industriale e manifatturiero, in un'ottica strategica che vede il punto franco come elemento di forza e di nuova attrattività per il territorio regionale”.