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23 Nov 2017

Sette città europee per un piano della logistica partecipato

Freight_Quality_Partnership

 

Al via la sperimentazione degli FQP, cronimo per Freight Quality Partnership.

 

VENEZIA – Al via la sperimentazione degli FQP. Acronimo per Freight Quality Partnership, uno strumento di coordinamento condiviso tra Pubbliche Amministrazioni e operatori della logistica nella definizione di politiche per la distribuzione urbane delle merci. Coordinati da Unioncamere Veneto nell’ambito del progetto europeo SULPiTER (Interreg Central Europe Programme), gli FQP vedranno una prima sperimentazione in 7 città europee (Budapest, Maribor, Brescia, Poznan, Bologna, Stoccarda e Rijeka).


SULPiTER, partito a giugno 2016 con un budget di quasi 2,5 milioni di euro, vuole incrementare la capacità delle Pubbliche Amministrazioni a sviluppare ed adottare Piani Urbani della Logistica Sostenibile (SULPs). La sfida del progetto SULPiTER è perciò approcciare in un’ottica transnazionale i temi e i problemi comuni alle città partecipanti. Questioni rilevanti come l’aumento dell’intensità e la frammentazione del flusso del trasporto merci, il significativo aumento del traffico nei nodi logistici e multimodali, il rapporto conflittuale tra la mobilità dei passeggeri e il trasporto merci, la crescita dell’e-commerce. Tutte questioni che il progetto SULPiTER propone di affrontare con strumenti e metodi innovativi, quali ad esempio l’FQP.


I Freight Quality Partnership sono infatti tavoli tematici di lavoro partecipato in un’ottica di co-design di policies tra Enti e stakeholders locali. Derivati dal mondo anglosassone, hanno visto un interessante sviluppo negli anni passati con sperimentazioni in diverse città europee tra cui Stoccolma e Copenhagen. Il progetto SULPiTER intende quindi promuovere localmente questo strumento con l’obiettivo di rafforzare le competenze dei decision makers e facilitare la governance del trasporto merci urbano in una prospettiva di sostenibilità ambientale ed energetica.

 

Il coordinamento con gli stakeholders locali prevederà quindi un lavoro partecipato per fasi, a partire dalla comprensione dei trend internazionali che influenzano la distribuzione delle merci, fino all’individuazione delle criticità più rilevanti del contesto locale. In ultima, saranno discusse e individuate le misure da attuare verso una pianificazione della mobilità merci nel singolo contesto urbano.


Il risultato finale sarà la definizione di politiche di mobilità urbana attraverso l’elaborazione di un piano della logistica urbana che includerà il processo avviato di consultazione e elaborazione di misure condivise e sostenibili, anche sotto il profilo finanziario e di durabilità e efficacia negli anni a seguire.

 

 

Fonte: IL NAUTILUS

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