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10 Ott 2016

UETR si è riunita a Roma

AUTOTRASPORTO_UETR

 

Affrontato il tema del costo del lavoro degli autisti nei diversi Paesi europei

 

Le associazioni delle piccole e medie imprese dell'autotrasporto europee che sono riunite nell'UETR si sono incontrate a Roma - ospiti di Assotir - per l'ultima riunione annuale del Consiglio direttivo.

 

La riunione, aperta da un saluto di Frau  Dagmar WÄSCHER, Presidente dell'UETR, e condotti dalSegretario Generale, M. Lode VERKINDEREN, hanno visto la partecipazione di delegazioni di numerosi Paesi tanto della "vecchia" che della "nuova" Europa, oltre che della Confederazione Elvetica.

 

Particolarmente numerosa la delegazione italiana che ha visto la presenza dei massimi dirigenti delle tre Associazioni italiane partecipanti all'UETR - la Presidente Anna Vita MANIGRASSO per T.I. ASSOTIR, il Presidente Amedeo GENEDANI per la CONFARTIGIANATO TRASPORTI e il Coordinatore Nazionale Mauro CONCEZZI per la CNA-FITA.

 

Alla riunione sono intervenuti i rappresentanti del CNR - COMITE NATIONAL ROUTIER - la struttura del Ministero dei trasporti francese che si occupa di fornire in modo strutturatoe elementi di analisi  del settore, tanto con riferimento alla realtà francese che a quella europea. Il CNR ha presentato in anteprima i risultati dell'indagine curata dall'istituzione francese sulla struttura e sui valori del costo del lavoro dei conducenti dei veicoli per il trasporto delle merci nei 27 Paesi europei, che sarà pubblicata, nelle prossime settimane, sul sito del CNR.

 

Particolarmente interessanti alcune delle cifre fornite dai ricercatori d'oltralpe.

 

Se risulta confermato il dato - ampiamente noto e su cui si basano le preoccupazioni espresse dai trasportatori dell'Europa dell'Ovest e sa UNATRAS in Italia -dell'enorme divario di costo di un autista della vecchia Europa (Francia, Italia, Germania, Lussemburgo, Spagna) rispetto a quello dei suoi colleghi dell'Europa dell'Est (Polonia, Romani, Bulgaria, Lituania, Ungheria, ecc), più interessanti sono statri alcuni altri elementi su cui è stata indirizzata la riflessione delle Associazioni:

 

  1. E' confermata la progressiva e rapida perdita di spazi di mercato delle imprese di autotrasporto basate nei paesi dell'Europa occidentale rispetto all'arrembante assalto mosso dalle imprese basate in paesi quali la Polonia o la Lituania.
  2. Non deve in alcun modo trarre in inganno la non estrema differenza, in termini di percentuale di carico per oneri sociali che gli Stati europei impongono ai datori di lavoro ed ai lavoratori dei diversi Paesi: tali percentuali, infatti, si applicano a salari di base estremamente diversi, che vanno dai 200 euro circa di un autista bulgaro agli oltre 1600 di un trasportatore italiano e a quasi 2000 euro di un autiosta belga.
  3. E' del tutto evidente, quindi, che il costo finale degli autisti sia totalmente diverso e vari in una forchetta di oltre il 400% tra il costo più basso e quello più alto dell'autista del trasporto merci su strada europeo.
  4. Inoltre profondamente diversa è la struttura salariale nei diversi paesi, con percentuali estremamente diverse tra parte fissa e parte variabile del salario, fino al caso estremo di forma paragonabili al cottimo, travestite, magari, da premio di produttività.
  5. Ancora giova ricordare che, nonostante in Europa vi siano norme estremamente precise e che dovrebbero assicurare una altrettanto precisa omogeneità di comportamento (Regolamento 561 sui tempi di guida e riposo e direttiva 2002-15-CE sull'orario di lavoro dei lavoratori mobili) la ricerca francese ha messo in luce come siano assai diversi i tempi di impiego complessivo dei lavoratori nei diversi Paesi, con il risultato che a sua volta estremamente diverso risulta il numero di chilometri e il numero di ore lavorate e quindi il cosrto /Km e il costo/ora di autisti che, sostanzialmente, hanno la stessa formazione e dovrebbero svolgere le medesime mansioni;
  6. Da ultimo, ma solo per mantenere un'estrema sintesi,va sottolineato come in Europa dell'Ovest il salario mininmo, dove non fissato per legge, rappresenta il compromesso raggiunto al tavolo di contrattazione con agguerrite Organizzazioni sindacali dei lavoratori, nella maggior parte dei Paesi della "nuova Europa" le parole "Sindacato" e "contratto collettivo nazionale di lavoro" risultino pressoché sconosciute.

 

Com'è ovvio la presentazione della ricerca francese ha determinato un vivace dibattito e, per quanto riguarda i rappresentanti italiani, ha rafforzato la loro convinzione che la lotta al cosiddetto "dumping sociale", sia quello che si determina legalmente con l'applicazione delle legislazioni di favore di alcuni Paesi europei, sia quello che è prodotto artificialmente attraverso lo spregiudicato utilizzo delle cosiddette "letter box companies" debba essere uno dei principali, se non il più importante, elemento che deve guidare il confronto dell'UNATRAS con il Governo, sia sul versante Ministero dei Trasporti che su quello, altrettanto importante del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali.

 

Nel pomeriggio i lavori dell'UETR sono continuati e sono state affrontate sia alcune questioni tese a rafforzare la capacità di presenza, di indirizzo e di iniziativa dell'UETR a livello europeo, sia le modalità di risposta alle consultazioni - anche su temi delicatissimi quali l'eventualità di una riforma di alcune parti della normativa sugli orari di guida e di riposo - che sono alla base delle recenti decisioni che alcuni Paesi - la Francia e la Germania, soprattutto - hanno autonomamente assunto a tutela dei lavoratori del settore ed in funzione di contrasto ai fenimeni di supersfruttamento della manodopera che alcuni Paesi ed alcune Società, portano avanti da tempo ed a cui si ritiene necessario, almeno secondo quanto affermato dai rappresentanti di Francia, Germania ed Italia, mettere un primo, deciso freno a livello europeo.

 

 

Fonte: CNA - FITA

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