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10 Ott 2016
L'accordo per la riduzione delle emissioni di CO2 dell'aviazione basato su misure fondate sul mercato che è stato raggiunto in seno all'International Civil Aviation Organization (ICAO), l'agenzia delle Nazioni Unite che sovrintende allo sviluppo del trasporto aereo internazionale, è stato definito “storico” dalla stessa ICAO, da numerose istituzioni nazionali e internazionali e dalle organizzazioni del settore aereo e di altre modalità di trasporto.
Il Carbon Offsetting and Reduction Scheme for International Aviation (CORSIA) è stato concordato in sede ICAO con l'obiettivo di integrare la serie di misure che l'industria del trasporto aereo sta già implementando per ridurre le emissioni di CO2, con miglioramenti e sviluppi tecnici e operativi per la produzione e l'uso di carburanti alternativi sostenibili per l'aviazione.
L'attuazione del programma CORSIA inizierà con una fase pilota dal 2021 al 2023 seguita da una prima fase dal 2024 fino al 2026. La partecipazione ad entrambe le fasi iniziali sarà volontaria e la successiva fase 2027-2035 dovrebbe vedere la partecipazione di tutti i 191 Stati firmatari con alcune eccezioni, tra cui quelle delle nazioni meno sviluppate o che presentano attività di trasporto aereo internazionale molto limitate.
«Il significato storico di questo accordo - ha sottolineato il direttore generale e amministratore delegato dell'International Air Transport Association (IATA), Alexandre de Juniac - non può essere mai lodato abbastanza. CORSIA è il primo schema globale che copre un intero settore industriale. L'accordo CORSIA ha trasformato anni di preparazione in una soluzione efficace per consentire alle compagnie aeree di gestire il loro impatto sull'ambiente». De Juniac ha evidenziato che «questo accordo assicura che il contributo economico e sociale del settore aeronautico venga affiancato da iniziative all'avanguardia sulla sostenibilità. Con CORSIA - ha concluso - l'aviazione rimane all'avanguardia delle industrie che lottano contro il cambiamento climatico».
Tra le organizzazioni che rappresentano altre modalità di trasporto, anche quella degli armatori europei ha manifestato apprezzamento per la stipula dell'accordo, soprattutto perché l'intesa si basa su misure fondate sul mercato: «ci congratuliamo con i nostri colleghi dell'aviazione - ha dichiarato il presidente dell'European Community Shipowners' Associations (ECSA), Niels Smedegaar - per questo nuovo traguardo nella riduzione delle emissioni di gas serra da settori dei trasporti a livello globale. Siamo certi - ha specificato Smedegaard - che alla fine di questo mese l'International Maritime Organization (IMO) deciderà sulle prossime tappe per ciò che riguarda lo shipping». Ricordando che dal 2013 il settore dei trasporti marittimi ha in atto un regime obbligatorio di riduzione globale di CO2, l'ECSA ha precisato che è ora compito dell'IMO fondare sulle sostanziali riduzioni di CO2 già conseguite dall'industria dello shipping l'introduzione di un sistema di raccolta globale di dati sulle emissioni di CO2, che sarà pienamente operativo entro il 2018. L'associazione degli armatori europei ha sottolineato che, sulla base dei dati raccolti e su una reale comprensione delle emissioni, «sarà possibile stabilire obiettivi realistici per la riduzione delle emissioni di CO2 per il settore».
Fonte: INFORMARE