Cerca Aziende di:
10 Giu 2016
ROMA - Sì alla riforma portuale e a tutte le innovazioni introdotte dal governo per ridare efficienza e competitività al sistema dei porti e della logistica; inserimento, fondamentale - così come suggerito in Commissione al Senato - di quattro modifiche/integrazioni proposte da Assoporti per migliorare l’intero impianto legislativo e renderlo efficace rispetto agli obiettivi indicati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con particolare riferimento al Piano nazionale dei porti della logistica. «L’associazione dei porti italiani – ha ribadito oggi il suo presidente, Pasqualino Monti – è favorevole alla riforma per quanto riguarda gli accorpamenti che superino l’attuale assetto di 24 “city port”, in chiave di un forte recupero di competitività; è favorevole altresì alle innovazioni introdotte per snellire organismi di governance e iter dei processi decisionali ed è specialmente favorevole a una solida politica nazionale per la portualità, con indirizzi strategici e coordinamento del governo».
In questa ottica, Assoporti ha espresso apprezzamento rispetto a tutte le misure di semplificazione previste dal Decreto, da quelle delle procedure di controllo e sdoganamento delle merci alle innovazioni introdotte in tema di adozione dei Piani regolatori portuali. «E’, peraltro, molto positivo - ha sottolineato Monti - che il decreto sulla riforma rappresenti solo uno dei numerosi provvedimenti adottati in attuazione del Piano nazionale della logistica e dei porti: dalla riforma della normativa su escavi e dragaggi alla reintroduzione di marebonus e ferrobonus, dall’emanando Regolamento Concessioni alle risorse appostate nel Contratto di Programma Rfi sul capitolo “ultimo miglio” e connessione ferroviaria dei porti core alla rete nazionale». Proprio nell’ottica di un efficientamento del sistema e quindi di un supporto all’intero piano di riforma, Assoporti ha formulato quattro proposte tecniche:
1) salvaguardia della natura operativa specifica delle AP, recependo certo i principi generali del DM 165 / 2001, ma evitando di trasformare le future Autorità di sistema portuale (AdSP) in semplici uffici pubblici decentrati;
2) distinzione con chiarezza e trasparenza fra i ruoli e le diverse funzioni tra le istituende Autorità di sistema portuale e l’Autorità Marittima, soprattutto in tema di sicurezza portuale complessiva e della navigazione nello specifico;
3) salvaguardia della possibilità per le future AdSP di conservare partecipazioni in società strumentali alle attività logistiche e ai servizi di interesse generale, ovviamente laddove questi non avessero riscontri di mercato nell’immediato, e fermo restando i vincoli già oggi imposti dalle varie normative vigenti in termini di contenimento della spesa pubblica e riordino delle società partecipate / controllate;
4) riflessione su una norma transitoria che - non rallentando né l’istituzione delle nuove AdSP né la nomina dei nuovi organismi di governance - possa accompagnare dal punto di vista amministrativo il processo di accorpamento delle attuali Ap. Leggi tutta la notizia
Fonte: THE MEDI TELEGRAPH