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29 Feb 2016
Francesco Graziano giovedì scorso è stato colto da un malore mentre era alla guida del suo tir: una fitta al petto che però non gli ha impedito di riuscire ad accostare il mezzo contro il guard rail evitando così un disastro stradale. Un gesto estremo di lucidità e forza.
Come racconta Il Tirreno, Graziano Francesco aveva già dimostrato il suo fegato. Nel 1981, ricorda il quotidiano, durante una consegna a Napoli, due banditi avevano assaltato il suo camion, che trasportava 216 quintali di parmigiano per conto del Consorzio agrario di Parma e destinato ai terremotati del Sud: volto scoperto e pistole alla mano, i criminali gli ordinarono di fermarsi e cercarono di salire nella cabina. Graziano però riuscì a respingerli e i due finirono per sparargli.
Giovedì dietro a Graziano c'era un collega camionista che ha assistito alla manovra di Francesco. Una volta sceso dal camion lo ha trovato accasciato sul sedile. Subito sono stati chiamati i soccorsi e quando i medici sono arrivati sul posto non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Il magistrato livornese ha disposto l'autopsia, che sarà svolta lunedì 29.
"Mio padre aveva una grande forza" dice la figlia, che insieme al resto della famiglia ora attende martedì, quando a Parma si terranno i funerali.
Figlio di agricoltori, ha sempre avuto una grande passione per i camion. Così a 22 anni, ricorda Il Tirreno, si era trasferito a Parma con l'inseparabile moglie Corina, mettendosi in proprio con l'Autotrasporti Graziano: lavorava per diverse ditte importanti. Lunghi viaggi dal Nord alla Sicilia: Francesco partiva al lunedì e tornava al sabato. Leggi tutta la notizia
Fonte: LA REPUBBLICA