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02 Nov 2015

L’autoparco ha 40 anni e punta allo snodo Baltico

AUTOPARCO_TREVISO

 

Pronti ad espandersi, ma solo se si faranno investimenti sulle infrastrutture

 

VITTORIO VENETO. L’autoparco compie 40 anni e lancia la sfida del corridoio Baltico-Adriatico. A lanciarla è il Consorzio autotrasportatori artigiani Vittorio Veneto, nel 1975 primo autoparco attrezzato italiano, esempio unico di coordinamento tra le principali associazioni artigiane.

E oggi l’autoparco nella zona industriale di San Giacomo di Veglia si sente pronto a cogliere le opportunità del nuovo corridoio europeo che attraversa da nord a sud il Veneto. «Quest'area può avere una spinta se riusciamo a qualificare dei servizi a supporto delle imprese e dei lavoratori», ha affermato Giuliano Rosolen, direttore Cna  provinciale di Treviso. «Se vogliamo che l'incidenza del costo delle merci sia vicino a quella dei nostri partner europei, bisogna incentivare la collaborazione tra Comune, Provincia e Regione, perché l’autotrasporto riesca a integrare produzione, integrazione e commercializzazione».

Il trasporto su gomma ha bisogno di scelte strategiche. La richiesta del Catavv è di provvedere all’elettrificazione delle linee ferroviarie, ma anche ad un aumento della capacità di trasporto delle merci. «Le linee ferroviarie tedesche, che ci fanno la concorrenza», ragiona Rosolen, «trasportano il doppio di tonnellaggio rispetto a noi. Nella tratta Venezia - Udine ci vuole un investimento importante».

Proprio ieri il sindaco di Vittorio Veneto, Roberto Tonon, ha partecipato all'incontro in Regione con le ferrovie sul progetto elettrificazione. «Noi sosteniamo l'amministrazione anche per gli interventi locali», dicono all’unisono Confartigianato, Cna e Casa Artigiani. «Diventa essenziale portare a termine il traforo di Sant'Augusta perché bisogna bypassare il centro storico di Serravalle non solo per il trasporto dei passeggeri ma delle merci. Apprezziamo l'amministrazione per questa scelta che porterà a ridurre i tempi di trasporto delle merci e di conseguenza i costi». La richiesta del Catavv fa leva anche sui buoni numeri della propria attività.

I soci hanno raggiunto quota 52 con oltre 200 mezzi che utilizzano l’autoparco che vanta una superficie d'uso di 24.115 metri quadrati, sia coperti che scoperti, e un’area “intermodale” di 13.105 metri quadrati. Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: TRIBUNA TREVISO

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