Presso lo stabilimento della cooperativa agricola Centro Lazio a Sabaudia si sono svolti i test finali italiani del progetto europeo HARTU – Handling with AI-enhanced Robotic Technologies for flexible manUfacturing, parte del programma Horizon Europe.
L’iniziativa rappresenta un passaggio decisivo verso modelli industriali collaborativi 5.0, più efficienti, sostenibili e attenti al benessere dei lavoratori.
Robotica e AI per la qualità agroalimentare
Durante la giornata è stato presentato un braccio robotico con soft gripper, capace di manipolare prodotti delicati e irregolari regolando la pressione in base alle caratteristiche dell’ortaggio.
Questa innovazione ha permesso di ridurre gli errori nella selezione manuale, migliorando la qualità dei prodotti e l’efficienza delle linee di lavorazione.
Lazio laboratorio di innovazione
All’evento ha partecipato Vittorio Sambucci, vicepresidente della VIII Commissione permanente “Agricoltura, Ambiente” della Regione Lazio, che ha sottolineato come il progetto rappresenti un modello virtuoso di innovazione per il settore agroalimentare.
La Regione, ha evidenziato Sambucci, intende sostenere la transizione verso tecnologie produttive intelligenti, sostenibili e centrate sulla persona, capaci di migliorare la competitività delle imprese e la qualità del lavoro.
Un progetto europeo verso l’Industria Collaborativa
Coordinato dal centro tecnologico spagnolo Tekniker, HARTU coinvolge 14 partner internazionali – tra cui aziende, università e centri di ricerca – impegnati nello sviluppo di soluzioni per rendere le linee produttive più flessibili ed efficienti grazie alla collaborazione tra esseri umani, robot e sistemi intelligenti.
I cinque casi studio del progetto hanno interessato i settori automotive, elettrodomestici, utensili manuali, alimentare e logistica, dimostrando la versatilità delle tecnologie sviluppate.
L’Italia ha avuto un ruolo di rilievo con il contributo di Deep Blue, Engineering Ingegneria Informatica, Tecnoalimenti, Politecnico di Bari e Omnigrasp.
Nuove competenze per l’Industria 5.0
Secondo Deep Blue, i test di Sabaudia hanno confermato che la collaborazione uomo-macchina può migliorare la qualità dei processi e valorizzare il lavoro umano.
Nel caso studio del Centro Lazio è stata delineata una nuova figura professionale: lo smart line operator, un operatore di linea evoluto che, grazie all’automazione, può concentrarsi su attività tecniche, analitiche e gestionali.
Deep Blue ha inoltre condotto uno studio sui fattori umani e sugli impatti etici dell’introduzione dell’intelligenza artificiale nei processi produttivi, analizzando come persone e robot possano cooperare in modo sicuro e sostenibile.
Verso modelli produttivi collaborativi
I risultati finali di HARTU mostrano come l’applicazione di robotica collaborativa e AI possa trasformare il settore agroalimentare, favorendo un approccio industriale 5.0, in cui la tecnologia supporta il lavoro umano anziché sostituirlo.
Un passo avanti verso un’agroindustria più intelligente, efficiente e centrata sulla persona.
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