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Confitarma 2025: Crosetto punta sull’underwater, Rixi attacca l’Ets europeo

Difesa, competitività e sovranità marittima: all’Assemblea Confitarma 2025 si parla di dominio sottomarino, tassa Ets e futuro della flotta italiana.

Nel suo intervento all’Assemblea Confitarma 2025, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha tracciato un quadro netto: il dominio del mare, in particolare dello spazio sottomarino, è la nuova frontiera geostrategica ed economica globale.

Crosetto ha evidenziato come il controllo dell’underwater domain non riguardi solo la sicurezza militare, ma anche comunicazioni, energia e risorse minerarie rare, ormai strategiche per la sovranità industriale. “La lotta per il futuro sarà una lotta sulle materie prime”, ha dichiarato, evidenziando come la Cina detenga già il 90% della raffinazione globale, mentre il resto si trova “in fondo al mare o nello spazio”.

Difesa, industria e cantieristica: un sistema interconnesso

Il ministro ha sottolineato che gli investimenti in Difesa non sono fini a sé stessi, ma volano per l’economia italiana. Le tecnologie sviluppate per la Marina militare possono rapidamente essere trasferite al settore civile, contribuendo a rendere le navi commerciali più sicure e competitive.

Citando esempi come Fincantieri, Crosetto ha spiegato che il ruolo della Difesa come facilitatore di accordi “governo a governo” crea un ecosistema che rafforza l’industria armatoriale italiana e protegge il commercio marittimo nazionale.

L’importanza del PIL e della ricchezza industriale

Crosetto ha poi affrontato un tema culturale spesso trascurato: la produzione di ricchezza come base del welfare. Il Prodotto Interno Lordo non è un vantaggio dell’imprenditore, ma una risorsa pubblica da tutelare. “Senza utile, senza quel numero nero in fondo ai bilanci, non esiste lo Stato sociale”, ha ribadito.

Ha poi criticato la burocrazia portuale, che rallenta le operazioni rispetto ad altri Paesi europei come Malta, e ha chiesto una semplificazione radicale delle procedure per il settore marittimo.

Rixi: “L’Ets è una tassa ideologica che penalizza l’Europa”

Duro l’intervento del viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi, che ha attaccato frontalmente l’applicazione dell’Ets al settore marittimo. Secondo Rixi, si tratta di una “tassa iniqua e ideologica” imposta da Bruxelles che minaccia la competitività delle flotte europee, favorendo la concorrenza asiatica.

L’applicazione parallela dell’Ets e del possibile schema Imo di carbon pricing porterebbe, secondo Rixi, a una “doppia tassazione” per le imprese europee, mentre le flotte extra-UE continuerebbero a operare a costi più bassi.

Il dumping cinese nella cantieristica navale

Altro punto critico affrontato da Rixi è il dumping della cantieristica cinese, sostenuto da sussidi statali. Oggi, costruire un traghetto in Europa costa 60-80% in più rispetto alla Cina, un dato che evidenzia un gap industriale crescente.

Ha inoltre criticato la gestione dei fondi PNRR per la cantieristica (Decreto Flotte), giudicandoli inefficaci a causa delle restrizioni europee. Le imprese italiane si trovano così nella paradossale situazione di preferire acquistare navi all’estero, piuttosto che usare fondi italiani o europei.

L’Italia come potenza marittima: un obiettivo strategico

Il viceministro ha ribadito la volontà dell’Italia di diventare la prima potenza marittima europea, anche attraverso la riforma del sistema portuale. Attualmente, i porti italiani, pur beneficiando di un aumento del traffico dovuto alle tensioni nel Mar Rosso, restano frammentati, con una capacità inferiore al solo porto di Rotterdam.

Rixi propone una portualità nazionale unificata, con regole omogenee, per offrire un’immagine di affidabilità agli investitori internazionali.

Confitarma 2025 tra geopolitica e industria

L’Assemblea Confitarma 2025 ha posto al centro il futuro del dominio marittimo, tra sfide geopolitiche, ambientali e industriali. L’intervento congiunto di Crosetto e Rixi ha evidenziato la necessità di un’azione coordinata tra Difesa, Trasporti e Industria per tutelare gli interessi strategici dell’Italia e rendere il mare una leva concreta di sviluppo, competitività e sovranità economica.

Fonte: Blue Economy

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