La scorsa settimana il Consiglio nazionale di Conftrasporto, associazione delle aziende di autotrasporto aderente a Confcommercio, ha confermato alla carica di Presidente Paolo Uggè e ha costituito il nuovo Comitato di Presidenza, composto da Gianni Santini (vicario), Leonardo Lanzi, Bruno Graglia e Luigi D'Auria. Uggè, ricevendo il nuovo mandato, ha ribadito la propria volontà di difendere l’istituto dei costi minimi, e di mantenere salda l’alleanza con Confcommercio, di cui egli stesso è vicepresidente. In occasione dell’assemblea è stato anche acclamato presidente del Consiglio nazionale della Fai Antonio Petrogalli, che ha immediatamente ribadito la sua volontà di opporsi a processi di disgregazione nel mondo associativo dell’autotrasporto.
Nel frattempo, il settore è attraversato dal dibattito riguardante la nomina della vice-presidenza dell’Albo dell’Autotrasporto, che spetta proprio ai rappresentanti di categoria delle imprese.
Dopo la prima riunione del Comitato centrale dell’Albo, svoltasi lo scorso 18 giugno senza giungere ad un esito condiviso su questo punto, l’assemblea dovrà riunirsi nuovamente il prossimo 10 luglio, per procedere con l’affidamento dell’incarico.
Sul tavolo, per il momento, c’è la candidatura di ANITA, l’associazione delle aziende di autotrasporto aderente a Confindustria: il neopresidente Thomas Baumgartner (Fercam), intervenendo all’undicesima Conferenza Logistica di Federchimica, ha infatti proposto per questo ruolo la sua organizzazione, oltre a ribadire la posizione contraria rispetto ai costi minimi e all’internazionalizzazione dei costi stradali prevista dalla direttiva sull’eurovignetta. Parlando alla riunione della federazione delle aziende del comparto chimico, Baumgartner ha anche auspicato una politica che favorisca la crescita dimensionale delle imprese di autotrasporto e si è detto favorevole ad un maggior utilizzo dell’intermodalità, purché ciò avvenga senza imposizioni e a patto che sia accompagnato da un processo di liberalizzazione del sistema ferroviario, che non può prescindere da una netta separazione tra gestione della rete e dei servizi.
Ma quella di ANITA potrebbe non restare per molto la sola candidatura alla vice-presidenza dell’Albo dell’Autotrasporto: Uggè ha infatti annunciato tramite il sito della Fai, che Unatras, unione di diverse sigle del settore, avanzerà una propria candidatura, alternativa a quella messa sul tavolo da Baumgartner, con l’obbiettivo di raccogliere una più vasta convergenza all’interno della categoria. Per Uggè, infatti, è oggi più che mai necessario individuare e portare avanti una linea comune tra gli operatori, in vista di decisioni fondamentali da prendere in materia di politica dei trasporti.
Intanto, un’altra associazione del settore, Trasportounito, è entrata a far parte – unica organizzazione italiana – del Koridor Europa, consorzio che vede la partecipazione di soggetti imprenditoriali di Slovacchia, Slovenia, Croazia, Ungheria, Ucraina e Spagna e che ha come obbiettivo lo sviluppo degli investimenti sulla cosiddetta “logistica di percorso” connessa con la realizzazione del Corridoio 5. Trasportounito collaborerà coi partner europei per mettere a punto progetti di trasporto intermodale finalizzati a razionalizzare i flussi di merci si in relazione alla grande distribuzione che agli approvvigionamenti industriali e ad abbattere le barriere fisiche e burocratiche che fino ad oggi hanno ostacolato questo processo.
“Per Trasportounito – ha sottolineato il segretario generale Maurizio Longo – si tratta di un ulteriore sfida a conferma della volontà di svolgere un ruolo non solo sindacale a tutela dell’autotrasporto, ma anche progettuale a favore delle imprese associate e quindi per la creazione di opportunità che consentano alle aziende italiane di autotrasporto di crescere e svilupparsi in ambito europeo e internazionale”.
Se quindi ogni associazione si muove a seconda delle proprie priorità e posizioni sulle diverse questioni che interessano il settore, tutte aspettano – con differenti disposizioni d’animo a seconda della rispettiva valutazione – il prossimo 4 settembre, giorno in cui la Corte di Giustizia Europea (a cui anche il TAR del Lazio si era rivolto proprio su questa questione) dovrà pronunciarsi in udienza pubblica circa i costi minimi di sicurezza dell’autotrasporto e in particolare decidere se questa norma sia o meno compatibile con i trattati europei in tema di libero mercato e concorrenza.