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Relicyc – ''Green Logistics Experience''

Intervista ad Alessandro Minuzzo - Amministratore delegato Relicyc.

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Cosa sta facendo la sua azienda per un trasporto e una logistica sostenibile?

 

Dal 2010, la nostra azienda produce pallet in plastica 100% riciclata. I pallet in legno e quelli in plastica - per noi che li trattiamo entrambi - rappresentano due prodotti complementari più che concorrenti. È però inconfutabile che, a parità di portata, la plastica è più leggera (di conseguenza anche i camion su cui viaggia), oltre che essere totalmente riciclabile. I pallet in plastica nestabili, inoltre, da vuoti occupano fino al 65% di spazio in meno sia nello stoccaggio a terra che nella movimentazione. Se rapportiamo questi dati al numero di camion e container in movimento, i vantaggi sono importanti.

 

La quasi totalità dei trasporti di merce richiede un pallet dove essere appoggiata quindi non possiamo non sentirci coinvolti in questo ambito e il tema della sostenibilità è il nostro fisiologico core business.

 

Il pallet non è un oggetto semplice e ha bisogno, per essere fatto bene, di studi e di prove al fine di utilizzare la plastica solo dove serve e nella giusta quantità; inoltre è molto più complesso lavorare con il materiale riciclato che con il materiale vergine, sia nella fase di progettazione dello stampo sia nella fase della scelta dei materiali e delle caratteristiche meccaniche della pressa e dei suoi componenti.

La complessità del pallet e soprattutto della lavorazione di materiale riciclato richiedono una particolare attenzione verso l’ecodesign e l’utilizzo di accurate simulazioni prima (e prove pratiche poi) per poter avere sul mercato un prodotto performante, in linea con quanto richiesto dal cliente e che utilizza meno materiale possibile. 

La pluriennale collaborazione con un importante stampatore del territorio ci permette di controllare il nostro processo anche nella fase di stampaggio, intervenendo tempestivamente in caso di necessità.

 

Riteniamo molto importante che i nostri sforzi siano oggettivamente misurabili e l’aderenza a normative ISO è un ottimo modo per poter comunicare ai nostri clienti e collaboratori con attestazioni di terze parti qualificate, oltre che con autocertificazioni. Per questo abbiamo commissionato e ottenuto uno studio LCA sul nostro pallet, passaggio obbligato per arrivare a un’etichettatura ambientale di prodotto (EPD, secondo ISO 14025).

 

Abbiamo avviato collaborazioni con Università e aziende per poter promuovere la nostra attività all’interno di un moderno sistema di logistica.

La collaborazione con Certified Recycled Plastic, inoltre, ci consentirà di ottenere la certificazione ISO 15343:2008 per la tracciabilità della plastica riciclata e la garanzia del suo contenuto. Saremo primi in Europa grazie alla filiera estremamente corta che siamo in grado di applicare e – sempre a tutela di clienti e collaboratori – arriveremo a fornire la certezza digitale tramite blockchain.

Significa che abbiamo sviluppato un sistema di ritiro del pallet a fine vita (per rottura, degrado o altro) che permette all’azienda partner di consegnare tot kg di imballaggio non più utilizzabile e di riceverne lo stesso peso in pallet nuovi tracciando digitalmente tutto il processo.

Il nostro collaboratore, per la sua logistica, acquista l’imballo una sola volta. E se quest’ultimo non è il nostro, possiamo attivare lo stesso questo sistema: è sufficiente che siamo noi a gestire il ritiro del pallet a fine ciclo vita e le fasi successive.

Con questo sistema impresa miriamo a far sì che il nostro cliente diventi anche fornitore, coinvolgendolo come parte attiva nel processo di recupero e riutilizzo del suo imballaggio in plastica.

 

Abbiamo in programma anche di misurare l’impronta ecologica della nostra azienda (consumi, trasporti, mobilità), per poter garantire al cliente un coefficiente ambientale certo quando acquista il nostro prodotto.

 

Investiamo tanto in un prodotto considerato “povero” come il pallet principalmente per tre motivi: è il nostro prodotto e ci teniamo che sia il migliore possibile; è usato da tutte le realtà produttive, per cui possiamo diffondere la consapevolezza di cosa c’è dietro al pallet in plastica, così che tutti contribuiscano al progetto senza stravolgere il loro modo di utilizzarlo; e poi, creare un oggetto 100% riciclato, introdurlo sul mercato, vederlo tornare a fine vita per ricominciare il ciclo è fonte di enorme soddisfazione.

 

Cosa chiede ai suoi partner per un trasporto ed una logistica sostenibile?

 

La sensibilità professionale con la quale ci si approccia alla tematica della sostenibilità può essere diversa in ognuno di noi, ma ritengo che tutti abbiamo il dovere di fare qualcosa per l’ambiente, di cui beneficiamo in ugual misura.

 

Perciò ai nostri partner chiediamo che venga riconosciuta la serietà e l’affidabilità di chi opera correttamente in un settore in cui la concorrenza sleale è largamente applicata; chiediamo, quando si valuta un prodotto con caratteristiche ambientali superiori, di considerare anche altri fattori oltre a quello prettamente economico.

Auspichiamo che vengano superati i pregiudizi sul materiale plastico, perché l’inquinamento non è nel materiale ma nell’utilizzo che ne viene fatto.

 

Ciascuna azienda dovrebbe sostenere al proprio interno tutti quei piccoli e grandi cambiamenti che possono contribuire a una catena di fornitura più gentile verso l’ambiente e a una migliore performance ambientale dell’impresa.

 

Chiediamo, inoltre, che i requisiti ambientali non obbligatori vengano sempre più richiesti nei contratti di fornitura, per elevare il livello del servizio, per fornire una reale spinta al miglioramento.

 

Infine, invitiamo sempre i nostri partner e chi è interessato alla nostra attività o prodotto a venirci a visitare, per vedere da vicino l’impegno, per creare un prodotto 100% riciclato e per valutare come insieme possiamo agire al fine di limitare l’impatto ambientale nella loro logistica.

 

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