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24 Lug 2024
Con la Nota USC n.2 del 2024 si vuole fornire una fotografia per immagini del trasporto merci e logistica in Italia nel 2023, la cui lettura richiede un breve inquadramento del contesto di riferimento.
Negli ultimi anni, dal 2020 ad oggi, si sono succedute numerose crisi: la pandemia; la guerra russo-ucraina con la conseguente crisi energetica e inflattiva; il riaccendersi della guerra israelo-palestinese con le successive tensioni che hanno interessato l’intero Medio-Oriente; la crisi climatica ed i derivanti disastri naturali. Notevoli sono state le ripercussioni economiche a livello mondiale con impatti importanti sui consumi e sulle produzioni e tutto ciò ha fortemente inciso sulla filiera del trasporto delle merci e della logistica.
Nel 2020 la pandemia ha determinato un crollo del Pil, con tutto ciò che ne è conseguito, a cui è seguito, nel 2021, un rimbalzo con picchi di domanda che l’offerta non è stata in grado di soddisfare, il cui risultato è stato l’aumento dei prezzi. Quando sembrava che si stesse raggiungendo una equilibrio, nel febbraio 2022 c’è stata l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e la conseguente crisi energetica per l’Europa e l’Italia ed una nuova impennata dell’inflazione. L’inizio del 2023 è stato accompagnato da un lieve ottimismo legato ad un nuovo equilibrio ristabilito ma, ad ottobre, si è riacceso il conflitto tra Israele ed Hamas, che ha determinato la crisi del Mar Rosso, tutt’ora in corso.
A tutto ciò, in Italia, si sono aggiunti i disastri naturali - le alluvioni in Emilia Romagna nel 2023 e la frana del Frejus - gli incidenti – il deragliamento del treno merci nella galleria di base del San Gottardo - ed i cantieri come quelli stradali di manutenzione al traforo del Monte Bianco e ferroviari del PNNR, che hanno e stanno mettendo a dura prova il sistema logistico nazionale con il rischio da un lato di indebolire il sistema stesso e dall’altro di vanificare la transizione green. Il sistema dei trasporti e della logistica mondiale nel suo complesso si è dimostrato abbastanza resiliente riguardo il mantenimento della continuità delle catene di approvvigionamento ma molto meno relativamente a: costi, qualità e affidabilità del servizio e ciò richiede una seria riflessione congiunta da parte dei Governi, nazionali ed europeo, e di tutti gli stakeholders.
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