19 Giu 2024

Grimaldi: Il protezionismo crescente e le sfide dell'EU ETS e del CBAM destabilizzano il commercio mondiale

 

Emanuele Grimaldi al vertice “Shaping the future of shipping - Weathering the storms”.

 

Il settore dello shipping si trova in una fase critica, con il presidente dell'International Chamber of Shipping (ICS), Emanuele Grimaldi, che sottolinea il pericolo crescente di ostacoli al libero scambio durante il vertice “Shaping the future of shipping - Weathering the storms” tenutosi a Montreal.

 

Grimaldi ha evidenziato il proliferare di barriere commerciali unilateralmente imposte dalle nazioni, sottolineando che, nonostante le intenzioni possano essere buone, queste misure stanno trasformando il commercio in un'arma per perseguire vantaggi economici o obiettivi politici. Il presidente dell'ICS ha sottolineato che il trasporto marittimo, con un valore annuo di oltre 14 miliardi di dollari, risente pesantemente di queste barriere, che a loro volta impattano negativamente sul commercio mondiale.

 

In risposta alle minacce di protezionismo, Grimaldi ha citato uno studio condotto dalla Harvard Kennedy School of Government che ha evidenziato come la riduzione delle politiche restrittive potrebbe far crescere l'economia globale di oltre tre punti percentuali. Le nazioni ad alto reddito potrebbero beneficiare di un aumento medio del 4,5% delle esportazioni, mentre in via di sviluppo si potrebbe raggiungere un incremento del 7%.

 

Grimaldi ha inoltre evidenziato come l'Unione Europea abbia introdotto ostacoli con l'EU ETS e il CBAM, creando sistemi che impattano sul libero scambio. Parallelamente, proposte di dazi su veicoli elettrici made in Cina e sulle navi costruite nel Paese asiatico aggravano ulteriormente la situazione. L'associazione di Grimaldi è anche preoccupata per le sanzioni imposte sui tanker a seguito degli eventi in Ucraina.

 

Il presidente della Chamber of Marine Commerce canadese, Bruce Burrows, ha sottolineato come il protezionismo danneggi la competitività e incremeniti i costi per i consumatori. In un contesto di sfide quali la riduzione delle emissioni e la disponibilità di manodopera, il protezionismo è considerato da entrambi i leader come autolesionistico e controproducente per il mercato globale.

 

Fonte: INFORMARE