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10 Giu 2024

Crisi nel mar Rosso: flessione del 3,2 per cento per i porti italiani

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Il Centro Studi Fedespedi pubblica il report dedicato agli impatti della crisi di Suez sul settore del trasporto marittimo.

 

Il Centro Studi Fedespedi ha pubblicato un report sull'impatto della crisi di Suez sul trasporto marittimo nel corso degli ultimi sei mesi. Secondo l'analisi, la scelta delle compagnie di navigazione di passare dal Capo di Buona Speranza piuttosto che dal canale di Suez ha portato a una riduzione del 50% dei passaggi nel canale nelle prime settimane del 2024. Questo cambio di rotte ha comportato un aumento del 44% dei prezzi dei noli marittimi delle rotte verso il Mediterraneo rispetto ai valori medi del 2023. Anche il livello di servizio è stato compromesso, con un tasso di puntualità del 54,6% ad aprile 2024 rispetto al 62,2% di aprile 2023.

 

L'osservatorio ha inoltre evidenziato un vantaggio per i porti del Mediterraneo più vicini allo Stretto di Gibilterra, come Tangeri (il cui terminal Eurokai ha registrato una crescita del 26%) e i porti spagnoli (in crescita del 12,1%), grazie alla programmazione delle nuove rotte che comporta un maggiore utilizzo del transhipment e una riduzione dei porti con servizi diretti.

 

Il Presidente di Fedespedi, Alessandro Pitto, ha commentato che i porti italiani hanno registrato una flessione del 3,2% nel primo trimestre del 2024, anche a causa dell'andamento poco brillante del commercio internazionale nei primi due mesi dell'anno. Pitto ha sottolineato l'importanza di investire nella capacità di essere competitivi sul mercato del commercio internazionale, al fine di recuperare eventuali quote di traffico perse a causa delle mancate toccate delle rotte presso i porti italiani.

 

Fonte: FEDESPEDI

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