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08 Mag 2024
Il ministro Matteo Salvini è stato il primo a firmare il documento del "manifesto per l'Europa", che sottolinea l'importanza dei trasporti e della logistica nell'economia italiana ed europea. Gli autori del manifesto sperano che molti altri politici seguano l'esempio di Salvini. Il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, ha presentato il manifesto al Salone Transpotec alla Fiera di Milano, sottolineando la necessità di interventi urgenti in materia di persone, competitività, sicurezza e ambiente. Il documento sarà consegnato ai leader di tutti gli schieramenti politici in vista delle prossime elezioni dell'8 e 9 giugno.
Al centro, la carenza di autisti (in Italia ne mancano oltre 20mila), alla luce della quale è necessario aggiornare la legislazione europea sulla formazione professionale, considerando le evoluzioni tecnico-digitali dei mezzi, e riconoscere i titoli di abilitazione rilasciati dai Paesi Extra-UE. Contro lo sfruttamento e il dumping sociale è invece indispensabile vigilare sui corretti livelli di tutela e retribuzione.
Fai-Conftrasporto auspica l’istituzione di una cabina di regia europea per la pianificazione, la progettazione, la realizzazione e il monitoraggio delle infrastrutture strategiche. Il sistema intermodale, cruciale per la competitività, deve poter contare su disponibilità di infrastrutture e servizi di trasporto reali. Fondamentale anche la permeabilità dell’arco alpino: serve coordinare i lavori di manutenzione e rimuovere le limitazioni al Brennero. Per lo sviluppo dei traffici nazionali ed europei, va riconosciuto il ruolo strategico della dimensione euro-mediterranea, con l’attuazione completa della rete Ten. Per rendere più fluidi gli scambi, sono centrali la digitalizzazione e lo sviluppo di software per ottimizzare tratte e carichi, a patto che i processi siano omogenei per l’interoperabilità dei sistemi.
Fai chiede più investimenti in aree di sosta confortevoli, attrezzate e sicure su tutto il territorio, e di implementare gli strumenti per il rispetto delle norme sui tempi di guida e sul cabotaggio; auspica il superamento dell’interpretazione restrittiva del principio DNSH, in base al quale le risorse del PNRR non possono essere utilizzate per finanziare opere che arrechino danno all’ambiente. Interpretazione che ha finito con l’escludere l’ammodernamento delle infrastrutture dalle priorità di intervento, a scapito della sicurezza.
La sostenibilità ambientale deve coniugarsi con quella economica e sociale. Bisogna superare l’ideologia del ‘tutto elettrico’ (in Italia il 63 per cento dell’energia elettrica utilizzata è attualmente prodotta attraverso fonti fossili). Il traguardo europeo del 2050 è ambizioso e condiviso da Fai, ma le norme previste sono poco coerenti con la concreta disponibilità di tecnologie e veicoli green, e comportano costi e obblighi insostenibili per le imprese. Fai chiede quindi l’istituzione di aiuti di Stato per rinnovare le flotte, che considerino tutte le soluzioni tecnologiche, anche quelle legate ai biocarburanti.
Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto, ha sottolineato l'importanza del settore dei trasporti durante l'emergenza Covid e in situazioni di conflitto come le guerre in Ucraina e nella striscia di Gaza. Uggè ha anche evidenziato i vincoli imposti all'interno dell'Unione europea per il transito delle merci, come i divieti austriaci e i lavori in corso, che rallentano i mezzi e causano criticità ed perdite economiche. Egli ha sostenuto la necessità di ripristinare il principio della libera circolazione delle merci, garantire una rete infrastrutturale completa come la rete TEen e lo sviluppo dell'intermodalità strada-mare e strada-ferro. Inoltre, ha esortato a continuare a lavorare sulle grandi opere, a partire dal ponte sullo Stretto di Messina.
Fonte: STRADAFACENDO