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13 Mar 2024
FerCargo, l’Associazione che dal 2009 rappresenta le Imprese Ferroviarie merci nuove entranti nel mercato, chiede un urgente cambio di rotta del Governo, colpevole di aver varato provvedimenti che, non solo creano un effetto devastante sul settore, ma che sono anche in netta controtendenza con l’obiettivo apparentemente condiviso di andare verso una “green economy” attraverso la crescita del trasporto ferroviario. Continuando sulla strada intrapresa negli ultimi mesi il settore è invece destinato a diventare marginale nel sistema dei trasporti sia nazionali che transfrontalieri.
In particolare, il “Decreto loco-carri”, misura adottata già nel 2021 e definitivamente ratificata dalla UE alcuni mesi fa, a causa di una recente decisione dell’Esecutivo ha visto una riduzione, rispetto ai 125 milioni di euro previsti, di ben 70 milioni di euro; se questo provvedimento rimarrà così formulato metterà in estrema difficoltà le numerose imprese che, alla luce del Decreto, avevano già pianificato ed attuato ingenti investimenti, oltre a perdere la sua funzione di sostegno al rinnovamento del parco locomotive e carri.
Questa è purtroppo solo l’ultima delle iniziative che rischiano di affossare il trasporto merci su ferro.
Si ricordano, infatti, l’interruzione per oltre 1 anno dell’applicazione della misura Ferrobonus ed il taglio per il 2023 dei fondi destinati allo “Sconto Pedaggio”, misura vitale per il settore.
Per non parlare della totale mancanza di qualsiasi forma di sostegno alle imprese nella difficile situazione determinata dalla enorme mole di lavori sulla rete ferroviaria nazionale legati al PNRR, con l’attivazione di numerosi cantieri che portano alla chiusura parziale o completa di moltissime linee in tutto il Paese.
Tale riduzione di capacità raggiunge punte del 60% in termini di disponibilità di tracce per i treni merci e comporta in molti casi l’impossibilità di effettuare traffici - con un pesantissimo impatto sui ricavi o, nella migliore delle ipotesi, un aumento delle percorrenze - con un forte aumento dei costi. Lo stesso effetto negativo sugli operatori che scaturisce a causa delle prolungate chiusure parziali o totali dei tunnel del Gottardo e del Frejus, fondamentali per il transito delle merci verso l’Europa, per le quali non vengono previsti supporti di alcun genere.
La conseguenza di questa distorta politica dei trasporti sarà paradossale: quando saranno pronte e adeguate le infrastrutture, infatti, potrebbero non essere utilizzate a causa della mancanza di traffici, vanificando così miliardi di euro di investimenti.
In conclusione, FerCargo invita il Governo, in particolare il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, a rivedere le posizioni fin qui adottate, prima che il danno diventi irreparabile, chiedendo che venga attuato un non più rinviabile intervento a sostegno del comparto.
Fonte: FERCARGO