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01 Set 2023
Valichi alpini e autotrasporto: alle difficoltà di questi giorni, il 14 settembre in Piemonte si aggiungerà il divieto di circolazione, in Piemonte, ai camion Euro5 diesel. Il segretario generale della Federazione Autotrasportatori Italiani (Fai), Carlotta Caponi, chiede il congelamento immediato del blocco e la conferma che i lavori di manutenzione al traforo del Monte Bianco inizino non appena sarà ripristinata la viabilità al Frejus.
"Tutta la filiera dei trasporti - ha spiegato Caponi - sta vivendo giorni di grande difficoltà e rischia di subire importanti disagi e perdite economiche. Una situazione di allarme che preoccupa non solo gli autotrasportatori ma tutte le aziende che operano nella filiera". La frana che ha portato alla chiusura del traforo del Frejus per i mezzi pesanti ha mandato in tilt il sistema dei trasporti nel Nord Ovest del Paese con pesanti ripercussioni economiche in particolare per tutte le aziende di autotrasporto coinvolte nei transiti da e per la Francia.
Rimane quindi poco tempo per impedire che la chiusura del traforo del Monte Bianco, contemporanea alla sospensione della viabilità al Frejus, metta in ginocchio le infrastrutture della Liguria e di conseguenza i porti principali del Paese. Il dirottamento dei tir verso il Monte Bianco dal 29 agosto ha già causato, in un solo giorno, la congestione del traforo e della rete autostradale del Piemonte, in particolare all'altezza di Ivrea, dove i camion si fermano in attesa o deviano verso Ventimiglia. Le stazioni di servizio e le aree di sosta nelle sezioni stradali e autostradali vicino al traforo sono carenti di spazi adeguati per tutti i mezzi in coda.
“Ci sono tempi di consegna più lunghi - ha aggiunto Caponi - e un notevole aumento dei costi per i mancati ricarichi dei mezzi, pianificazioni rivoluzionate per i prossimi giorni. Non si può consentire che l’attuale situazione di precarietà peggiori in modo incontrollabile da lunedì 4 Settembre con il passaggio di Tir e auto dirottate dal Bianco e dal Frejus sulle autostrade Liguri (in uscita e in ingresso) con disagi di gran lunga superiori a quelli generati alla viabilità durante la costruzione del nuovo ponte San Giorgio".
La Federazione ha poi ricordato che Ativa, la società che gestisce la tangenziale di Torino, ha stimato una media di circa 11mila veicoli in più al giorno e più della metà sono mezzi pesanti. Numeri che potrebbero aumentare in vista dell’ordinanza della città metropolitana di Torino che vieta ai mezzi pesanti il passaggio dalle strade provinciali della collina. "Per chi vive nelle aree interessate - ha proseguito Caponi - significa un aumento di emissioni di polveri sottili e CO2 indiscriminato in un momento in cui fa anche tanto discutere l’annuncio del blocco degli Euro5 in Piemonte, che rappresenterebbe un problema insormontabile per molti lavoratori della regione e per gli autotrasportatori, che si sono visti annunciare dalla mattina alla sera dai TG la scorsa settimana il blocco fra sole due settimane".
"Le misure ambientali vanno senz’altro prese, ma di concerto con gli organi nazionali e senza penalizzare oltre le imprese e i cittadini che operano in una specifica regione: ricordiamo che i limiti imposti dalla Regione Piemonte sulle emissioni per gli impianti di riscaldamento sono già tra i più stringenti in Italia", ha concluso la segretaria generale Fai-Conftrasporto.
Fonte: CONFCOMMERCIO