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17 Lug 2023
Da inizio 2023 si susseguono continui cambiamenti dei dati congiunturali e previsionali sull’andamento economico del paese non privi di contraddizioni, tra provvisori risultati positivi, spesso interpretati come se fossero strutturalmente acquisiti, e tendenze poco rassicuranti.
Su queste premesse, la Nota vuole cercare di fare il punto di metà anno sull’andamento e le prospettive dell’economia italiana, con particolare riferimento, laddove consentito dalle informazioni disponibili, al comparto del trasporto e della logistica.
L’andamento fortemente discendente del BDI e del WCI e, per il nostro paese, un traffico container per l’import-export declinante, sono segnali evidenti della fase incerta della domanda estera a livello globale e nazionale, non immune anche da processi di aggiustamento geoeconomico post-Covid e dall’invasione russa dell’Ucraina, che non hanno ancora espresso appieno i loro effetti, in termini di rilocalizzazioni produttive (reshoring, friendshoring, nearshoring, …) e di riposizionamenti indotti dalla dinamica espansiva di alcune economie (India, Africa, …). Associando questi fenomeni ad una domanda interna tendenzialmente declinante, non sembra prefigurarsi per la fine del 2023 e il 2024 una dinamica vivace per l’attività di trasporto e logistica nazionale delle merci.
Questo scenario contrasta con il consuntivo del 2021-2022, che ha invece registrato risultati molto positivi per il comparto, dopo aver superato un andamento stagnante del valore aggiunto (valori concatenati 2015) del 2018 (-0,8%) e del 2019 (+1,2%), per poi subire un tracollo nel 2020, anno del lockdown (-19,8%), molto più profondo di quello totale (-8,4%) e degli altri settori produttivi, anche dell’industria manifatturiera (-13,4%).
La trascinante ripresa post-Covid del 2021, spinta anche dal manifatturiero (+14,1%) e dalle costruzioni (+20,7%), queste ultime a loro volta sostenute dai rilevanti bonus investimenti, ha visto una netta ripresa anche del valore aggiunto di trasporto e logistica (+11,2%), che è diventata ancor più significativa nel 2022 (+17%), pur a fronte di un forte ridimensionamento delle costruzioni (+10,2%), dovuto alla stretta sui bonus investimenti e alle criticità del circuito creditizio sottostante, ma soprattutto del manifatturiero (+0,3%).
Dinamiche più recenti sul fatturato mostrano un andamento tendenziale ancora positivo, ma discendente; i dati sul 1° trimestre 2023 rispetto a quello dell’anno precedente mostrano una variazione del +10,7% per trasporti e logistica, rispetto a +9,4% dei servizi e a +6,4% del manifatturiero; rispetto ad un anno prima (1° trimestre 2022 rispetto a quello del 2021) le variazioni tendenziali erano rispettivamente +27,4%, +17% e +19,9%).
Il rallentamento risulta ancor più evidente nelle variazioni congiunturali trimestrali (sul trimestre precedente), dalle quali emerge un andamento praticamente stagnante o negativo del fatturato negli ultimi due trimestri per trasporti e logistica (-1,1% e +0,2%) e industria (-0,1% e -0,3%), rispetto ad una variazione costantemente positiva (in atto dal 1° trimestre 2021) del fatturato dei servizi (+1,4% e +2,2% negli ultimi due trimestri).
Leggi tutta la NOTA UFFICIO STUDI CONFETRA N. 2 – LUGLIO 2023
Fonte: CONFETRA