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12 Dic 2022
Il Centro Studi e Statistiche UNRAE – sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – ha effettuato una stima del mercato dei veicoli industriali per il mese di novembre 2022 verso lo stesso mese del 2021.
Si conferma anche a novembre la crescita a doppia cifra del mercato dei veicoli industriali, con 2.141 unità immatricolate contro le 1.909 del 2021 (+12,2%). Il volume di immatricolazioni dei primi undici mesi dell’anno chiude a +0,2% (23.036 verso 22.984), superando quello registrato nello stesso periodo del 2021. Continua il trend positivo dei veicoli pesanti di massa uguale o superiore a 16 t, che segnano il +15,3% rispetto allo scorso anno. Chiude, invece, in negativo la fascia di peso medio-leggera sotto le 16 t, a -13,7% sul 2021, mentre registrano una decisa ripresa i mezzi leggeri sotto le 6 t (+77,5%).
“Accogliamo con favore il dato relativo al mercato dei veicoli industriali di novembre e auspichiamo che, dopo aver recuperato negli scorsi mesi il terreno perduto a inizio 2022, il comparto possa chiudere l’anno con un risultato in linea con il 2021”, commenta Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE.
“Tuttavia, evidenziamo ancora una volta come il basso volume di immatricolazioni di veicoli elettrici e l’assenza di uno specifico piano infrastrutturale rivolto ai veicoli industriali con alimentazioni alternative a bassissime o zero emissioni, rischino di compromettere la transizione ecologica del settore e di rendere vani gli ingenti investimenti profusi dalle Case costruttrici”, sottolinea Starace.
“Riteniamo, pertanto, che sia fondamentale un piano di sostegno alla decarbonizzazione del trasporto merci su gomma e a questo proposito abbiamo chiesto al Governo il riconoscimento per il prossimo quadriennio di un fondo ad hoc da 250 milioni di euro annui per il rinnovo in ottica ambientalmente sostenibile del parco circolante dei veicoli industriali, caratterizzato ad oggi da un’anzianità media di oltre 14 anni”, conclude il Presidente Starace.