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07 Dic 2022
Trasportare merci in Sicilia costa il 50,7 per cento in più rispetto alla media nazionale. In nessun'altra regione italiana costa così tanto distribuire i prodotti sul territorio secondo il report sulla stima dei costi dell'insularità in Sicilia. Lo rileva l'associazione trasportatori Aitras nell'ultimo dossier. Un divario enorme dovuto quasi esclusivamente alla drammatica situazione delle infrastrutture sull'isola con quasi la metà del territorio non raggiunto da autostrade, pessime condizioni di quelle esistenti e una rete di viabilità secondaria al collasso, in particolare nelle zone montuose.
"Le aziende che hanno puntato sulla logistica, sfruttando le autostrade del mare e i porti della Sicilia, ogni giorno vedono sfumare sulle strade siciliane i loro sforzi per restare competitive - sottolinea il presidente dell'Aitras Salvatore Bella - Utilizzare le autostrade del mare dà un 15 per cento di vantaggio rispetto al trasporto esclusivo su strada, che però si annulla una volta che i tir sbarcano in Sicilia, arrivando ad un pesante - 50 per cento".La rete autostradale è la principale imputata ma non c'è solo l'A19 Palermo-Catania, tutte le arterie viarie siciliane sono in pessime condizioni: sull'A18 Messina-Catania i lavori per ripristinare la carreggiata colpita dalla frana del 2015 a Letojanni sono ancora in corso. Anzi sono fermi in attesa che venga approvata una variante al progetto. Sulla A20 Palermo-Messina si registrano pesanti ritardi sulla posa del nuovo asfalto che dovrebbe eliminare i pericolosi avvallamenti in entrambe le carreggiate. Tutti cantieri che rallentano i tempi di consegna, costringono i tir a consumare più carburante e gli autisti ad allungare i periodi di guida.Non va meglio sulle strade statali siciliane: dalla 561 Pergusina alla 288 Aidone-Piazza Armerina, dalla 121 Palermo-Agrigento in direzione Leonforte, alla 290 strada per Alimena, passando per la 191 e quindi, la 640 nei comuni di Pietraperzia e Barrafranca. Tutte vie principali che al primo cantiere stradale diventano trappole per i tir e i mezzi pesanti, con attese anche di ore.
Infine la viabilità secondaria: è al collasso la rete di strade provinciali e comunali, fondamentali per il collegamento fra i comuni e indispensabili per agricoltori e produttori locali. Due esempi sono la Partinico-San Cipirello (Sp2) e la Corleone-San Cipirello (Sp4) in provincia di Palermo. Due strade di 15 km e 23 km, dissestate tra dossi, buche e smottamenti continui, franate e in alcuni tratti impercorribili. Due strade che, insieme, costituiscono l'asse viario che collega la zona montana col mare e su cui la Cgil da oltre un anno chiede interventi urgenti e risolutivi. Leggi tutta la notizia
Fonte: LA REPUBBLICA