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06 Dic 2022
ROMA - Una visione e un piano complessivi e tre grandi urgenze: costi dell'energia, sterilizzazione dei canoni e tasse che non penalizzino nel contessto internazionale.
Uniport, l'associazione che aggrega e rappresenta aziende che svolgono nei porti italiani, in regime di autorizzazione, chiede così, in un position paper, una serie di provvedimenti e interventi per migliorare, velocizzare e rendere più attraenti i porti nazionali. Come spiega in una conversazione telefonica il presidente Federico Barbera "la pandemia e la guerra hanno fatto riscoprie l'importanza e la strategicità dei porti e delle aziende che ci lavorano, punto essenziale della logistica di un paese il cui approvvigionamento dipende in maniera essenziale dal mare".
Per Barbera "di fronte all'interesse nazionale e senza cadere troppo nel dirigismo, ognuno deve cedere qualcosa.
Occorre preservare l'ambiente e noi siamo d'accordo ma bisogna anche poter permettere di installare, ad esempio, delle pale eoliche nei porti per sostituire fonti molto più inquinanti". Le aziende riunite in Uniport occupano oltre 4000 lavoratori con un fatturato di oltre 1 miliardo di euro; movimentano circa il 60% dei containers dei nostri porti Nel paper l'associazione chiede, fra l'altro, miure per alleviare i costi energetici di terminal e operatori " che ben difficilmente è ipotizzabile ribaltare sulla merce o sui caricatori".
"Non meno urgente è prevedere, per ora almeno relativamente al triennio 2023-2025, se non una riduzione almeno una sterilizzazione dell'indicizzazione annuale dei canoni di concessione demaniali". Leggi tutta la notizia
Fonte: ANSA