Cerca Aziende di:
05 Dic 2022
CASERTA - Nei giorni scorsi, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta ha coordinato un vasto piano di interventi in materia di contraffazione, frode nell’esercizio del commercio, ricettazione e reati ambientali, con l’obiettivo di contrastare i fenomeni illeciti e di abusivismo nel settore della commercializzazione e della riparazione di pallet da imballaggio.
Ciò in quanto, il mercato nero dei pallet causa un danno all’economia nazionale, con ripercussioni sulla sicurezza delle merci, dei lavoratori e dell’ambiente, in quanto anche lo smaltimento delle pedane da imballaggio, assemblate con legni trattati, colle e vernici, va effettuato secondo le norme previste per i cd. “rifiuti speciali”.
Tra le decine di attività commerciali controllate su tutto il territorio provinciale dai dipendenti reparti, in collaborazione con il Consorzio Servizi Legno Sughero di Milano, sono emersi n. 7 siti di stoccaggio e lavorazione che operavano in maniera irregolare in quanto completamente abusivi, sprovvisti delle licenze e/o autorizzazioni previste dalle normative fiscali, ambientali e sulla sicurezza, ovvero che trattavano bancali contraffatti o di cui non è stata giustificata la provenienza.
Le Fiamme Gialle hanno constatato, in ben n. 6 casi, che i gestori operavano sprovvisti dell’Autorizzazione Unica Ambientale gestendo migliaia di bancali usati e danneggiati – considerati appunto rifiuti – in maniera incontrollata, ingenerando danni all’ambiente.
Nel corso delle ispezioni, i finanzieri, anche grazie alla perizia immediata dei consulenti del citato Consorzio, hanno rinvenuto 25.733 pedane non a norma: alcune avevano il marchio (soprattutto EPAL) contraffatto ed altre, invece, non potevano essere commercializzate in assenza delle previste autorizzazioni e per altre ancora non è stata fornita idonea documentazione amministrativo-contabile attestante la regolare provenienza della merce.
Sono stati sottoposti a sequestro anche centinaia di blocchetti recanti marchio EPAL contraffatto e migliaia di macchinari ed attrezzature strumentali all’irregolare riparazione dei bancali. In un caso è stato addirittura rinvenuto un “timbro a fuoco” costruito artigianalmente per apporre il marchio EPAL mendace.
Al termine delle attività di servizio, sono stati apposti i sigilli su n. 4 siti aziendali e sono stati complessivamente deferiti alle AA.GG. competenti n. 6 soggetti: n. 5 resisi responsabili della violazione delle ipotesi delittuose di contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi, commercio di prodotti con segni falsi, ricettazione e gestione non autorizzata di rifiuti e n. 1 in quanto operava sprovvisto della certificazione antincendio prevista per gli stabilimenti o laboratori per la lavorazione del legno con materiale in lavorazione e/o deposito superiore a 5.000 Kg.
Fonte: EDIZIONE CASERTA