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25 Lug 2022
Come Associazione, abbiamo appreso solo dalla stampa, nei giorni scorsi, della prevista chiusura al traffico della strada statale 309 Romea per la necessaria ricostruzione del Ponte sul Canale della Fossetta, nei pressi di Chioggia. Parliamo di una strada di grande traffico e fondamentale per il trasporto merci, compreso quello dei trasporti eccezionali, le cui imprese sono rappresentate da TEA –Trasportatori Eccezionali Associati.
Non discutiamo naturalmente sulla necessità di intervenire sul Ponte, ma vogliamo sottolineare come, almeno fino ad oggi, nessuno si sia preoccupato di coinvolgere le imprese che si occupano di trasporti eccezionali nella ricerca di soluzioni che evitino il blocco totale di questi trasporti, frequenti soprattutto verso il Porto di Chioggia.
Non ci rende tranquilli sapere che- secondo quanto avrebbe dichiarato ANAS, proprietaria della strada- la chiusura è programmata per il prossimo anno e il blocco totale dovrebbe durare circa un mese, perché quello che chiediamo è solo di poter essere presenti al tavolo di lavoro per collaborare in modo costruttivo a trovare soluzioni per tutti gli utilizzatori della importante arteria, nessuna categoria esclusa.
Il presidente di TEA Luca Civolani sottolinea: “Contribuiamo con i nostri trasporti così particolari e speciali, alcune volte per peso, altre per dimensioni alla creazione di quasi il 10% del PIL nazionale. Movimentiamo pezzi di eccellenze internazionali del nostro paese per l’esportazione, serviamo giornalmente tutta la filiera della siderurgia garantendo decine di migliaia di posto di lavoro e siamo sempre in prima linea nella costruzione di grandi opere con gru che sono veri e propri mezzi eccezionali e camion che portano escavatori e macchinari da cantiere indispensabili per la loro realizzazione.
Siamo sempre stati disponibili a trovare strade alternative ed a dialogare con gli enti proprietari delle strade perché per noi la sicurezza è da sempre la prima cosa.
Ignorare e trascurare le esigenze dei trasportatori eccezionali ha sempre conseguenze preoccupanti quali lo stop ai servizi che quotidianamente forniamo alle filiere, la difficoltà delle aziende nel restare aperte e cosa più importante la ricaduta occupazionale, sempre inevitabile quando i camion non possono circolare per un lungo lasso di tempo.
La chiusura del Ponte sul Canale della Fossetta è certa ma per fortuna non imminente, c’è il tempo per coinvolgere tutti i soggetti interessati al blocco del traffico.
Auspico che tutti gli enti coinvolti prendano coscienza del ruolo che hanno i trasporti eccezionali nel tessuto regionale e nazionale e che si possa sempre in futuro fare squadra per garantire sicurezza e lavoro a tutte le imprese”.