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21 Apr 2022

Trasporti: studio delle emissioni di gas serra e di biossido di azoto in atmosfera

STUDIO_BIOMETANO_TRANSPORTONLINE

 

Alimentazione a gasolio, a metano e a biometano liquefatto – comparazione scenari - il caso LC3 Trasporti.

 

Con il termine ‘well-to-whell’ (WTW) - letteralmente ‘dal pozzo alla ruota’ - s’intende l’indice che mette in rapporto l’utilizzo di diversi carburanti, allo scopo di ottenere un risultato utile per una valutazione d’impatto ambientale di un mezzo di trasporto. In base alle differenti tecnologie propulsive e ai carburanti utilizzati, è possibile confrontare l’efficienza energetica e le relative emissioni di un mezzo di trasporto tenendo conto delle performance energetiche necessarie per la produzione, il trasporto, la distribuzione e l’utilizzo di un determinato carburante. Il WTW è a sua volta composto da due sotto-indici: il well-to-tank (WTT, dal pozzo al serbatoio) che indica i costi energetici connessi all’elaborazione della fonte primaria e il tank-to-wheel (TTW, dal serbatoio alla ruota) che indica e i costi energetici legati alla tecnologia di propulsione. 

 

LC3 Traporti, azienda leader nel trasporto sostenibile, ha scelto di intraprendere un percorso virtuoso utilizzando per prima in Italia mezzi di traporto alimentati a LNG già a partire dal 2014. Grazie all’introduzione del Bio-LNG nel 2021, l’azienda eugubina metta a segno l’ennesimo primato verso la completa decarbonizzazione del trasporto pesante, con la messa su strada dei primi mezzi spinti da questa nuova risorsa energetica 100% sostenibile in grado di abbattere sensibilmente le emissioni d’inquinanti in atmosfera. Da un recente studio a cura del CNR-IIA, commissionato da CIB - Consorzio Italiano Biogas - e IVECO, sono state poste a confronto le emissioni di gas serra e biossido di azoto basate sull’analisi ‘well to whell’ di mezzi alimentati a gasolio, a metano e biometano liquefatto. Lo scenario delineato, prendendo in considerazione le riflessioni conclusive relative alle tre tipologie di carburante analizzate, mette in risalto la bassissimo impattodal punto di vista dell’emissioni di CO2 del Bio-LNG dovute dalla sua origine biogenica. A differenza della altre due tipologie di carburante per le quali vengono prese in considerazione i processi d’estrazione, trasporto, raffinazione e distribuzione per il gasolio e quelli di estrazione, liquefazione, trasporto e distribuzione per il gas naturale liquefatto, per il biometano liquefatto, invece, gli scenari analizzati riguardano le diverse tipologie di composizione possibili espresse in percentuale dei sottoprodotti zootecnici, agricoli e secondo raccolto necessari per la produzione del carburante. A cui poi vanno aggiunti i processi di produzione della biomassa, la digestione anaerobica, l’upgrading, il recupero di CO2, la liquefazione e la distribuzione. 

 

In tutti gli scenari delle possibili composizioni dei sottoprodotti su descritti oggetto dello studio, le emissioni climalteranti derivanti dall’uso del Bio-LNG sono di gran lunga le meno impattanti. Nello specifico, i vantaggi dal punto di vista ambientale che si ottengono dall’utilizzo del Bio-LNG, se si osserva il dato WTT, è rappresentato del credito in termini di emissioni di CO2 che la natura biogenica delle biomasse utilizzate per la produzione è in grado di sottrarre direttamente dall’atmosfera. Balzano all’occhio però i dati espressi dall’ultimo scenario analizzato, nel quale il 100% della biomassa è composto da reflui zootecnici e dal recupero dellaCO2, che esprime un risultato con il minor impatto sull’ambiente in assoluto. Se si prende in considerazione che quest’ultimo scenario ideale oggi è pienamente possibile, il solo sfruttamento del biometano prodotto dai reflui zootecnici è in grado di ridurre le emissioni del 121% rispetto alla medesima unità di misura espressa in MJ del diesel B7. D’altro canto, invece, lo scenario a maggior impatto in termini di emissioni di CO2 per il Bio-LNG, segna un -87.2%  rispetto al Diesel B7, dato che comunque mantiene l'utilizzo di questo carburante al disotto del limite che l'UE fissato per il 2030, con target di riduzione delle emissioni di CO2 di almeno il -55%.

 

Alla luce di questo studio e dei dati confortanti ottenuti, LC3 Trasporti rinnova il suo impegno nell’aumentare costantemente l’impiego di risorse energetiche provenienti da fonti rinnovabili frutto di economie circolari e virtuose con il Bio-LNG. E, come da tradizione, l’azienda mette in luce l’abbattimento delle emissioni della propria attività di trasporto pubblicando annualmente un report ecologico chiaro e fruibile da chiunque. Per il solo 2021, i mezzi targati LC3 hanno percorso in totale poco meno di 25 milioni di chilometri. Ciò vuol dire aver ridotto le emissioni di CO2  restituendo all’ambiente l’equivalente di 7.910 alberi, aver ripulito l’atmosfera da NOx come se si fossero tolte dalla strada 4.449 automobili e aver evitato le emissioni di PM di 2.493 caldaie casalinghe.

 

www.lc3trasporti.com 



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