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21 Dic 2021

Torino, avviati i test del drone delle Poste

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Volo di 7 chilometri e carico fino a 100 kg.

 

Si avvicina l’era della logistica 4.0, una rivoluzione all’insegna dei droni. I piccoli velivoli inizialmente si occuperanno del trasporto delle merci, fino a 100 chili, dopodiché diverranno dei veri e propri taxi, per un viaggio più veloce e atipico rispetto alle classiche auto private. O almeno è questa la scommessa di Leonardo, intenzionata a diventare la capofila della nuova mobilità urbana. Una vittoria da raggiungere step by step, dall’automatizzazione fino a sistemi guidati dall’intelligenza artificiale.

 


Proprio per questo l’azienda, dopo l’autorizzazione di Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile), ha avviato una serie di prove dedicate al trasporto delle merci in città. E dopo il successo della sperimentazione «Sumeri: Si Salpa!» dello scorso febbraio, dove si è dimostrato che un drone può portare oggetti pesanti senza pericoli, lo scorso martedì è scattata la seconda fase. Lo scopo? Provare gli stessi principi sulla media distanza (dalla provincia al centro città), sorvolando anche aree densamente popolate. L’unica via per abilitare i nuovi concetti di mobilità aerea avanzati in linea con il Piano strategico nazionale di Enac, pubblicato di recente in collaborazione con i maggiori stakeholder nazionali (tra cui proprio Leonardo).
 

Nel dettaglio è stato utilizzato un drone a propulsione elettrica, con capacità di carico fino a 100 chili e peso massimo al decollo di 170 kg, realizzato e operato da FlyingBasket, start up italiana con cui Leonardo collabora sulla base di un accordo commerciale e tecnologico in chiave di open innovation.

 

Il drone è partito dal centro di smistamento di Poste Italiane (uno dei potenziali partner), in via Reiss Romoli, fino ad arrivare all’impianto di Basse di Stura messo a disposizione da Iren (oltre 7 chilometri). «Stiamo investendo molto sulle tecnologie dedicate ai droni — spiega Laurent Sissmann, senior vice president Unmanned Systems di Leonardo — l’obiettivo ultimo è far volare i droni senza l’intervento umano, ma con l’intelligenza artificiale. Il drone deve quindi essere in grado di vedere gli ostacoli, di evitarli e saper gestire l’esecuzione della missione assegnata in totale autonomia. Significa che deve interpretare l’ambiente in base ad algoritmi programmati, superando qualsiasi possibile contrattempo. Una grande giostra automatica che porterà Torino ad essere una delle prime città in Europa a garantire la nuova mobilità. E il trasporto delle persone rimane la nostra stella polare». Ma i droni potranno svolgere anche missioni di emergenza, limitando i rischi e aumentando l’efficacia. «Inoltre possono collegare zone isolate o senza infrastrutture dedicate all’atterraggio — aggiunge Sissmann — e questo grazie a un sistema per il rilascio del carico mediante cavo. E nel frattempo si riducono traffico e inquinamento, andando incontro alla nuova esplosione dell’e-commerce». Leonardo di recente ha anche scommesso su Skydweller Aero, una start-up statunitense/spagnola specializzata in velivoli a pilotaggio remoto. L’investimento porterà allo sviluppo del primo drone al mondo a energia solare.

 

Fonte: CORRIERE TORINO

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