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26 Lug 2021
MILANO - La diffusione del trasporto di container su rotaia tra l’Europa e la Cina sta aumentando e la crescita è ancora più importante di quanto previsto dagli operatori. Le ragioni del boom sono diverse: il trasporto marittimo ha subito diverse battute d’arresto nella prima metà dell’anno, il costo del trasporto via nave è quadruplicato, mentre quelli via ferrovia sono rimasti stabili. I fornitori di servizi ferroviari stanno sviluppando nuove soluzioni logistiche, incentivando la digitalizzazione e adattando l’infrastruttura alla crescita prevista.
Il più grande fornitore di servizi per il trasporto di container a scartamento largo è UTLC ERA, una joint venture delle ferrovie di Bielorussia, Kazakistan e Russia, che è responsabile del 90% dei trasporti in transito tra Cina ed Europa. La società prevede un ulteriore aumento del 20% negli ultimi mesi del 2021. “Siamo due anni avanti rispetto alle nostre previsioni”, sostiene il CEO Alexey Grom.
Nel 2020, UTLC ERA ha registrato guadagni del 64% su base annua, passando da 333.000 container standard (TEU) ai 547.000 di oggi, che equivale a 31,5 miliardi di dollari di merci, vale a dire il 5,5% del valore del commercio tra Europa e Cina. Cinque anni fa, nel 2016, l’azienda aveva movimentato 100.983 container standard.
UTLC ERA impiega 5,5 giorni per trasportare merci sulla rotta di 5.430 chilometri dal confine cinese a quello europeo. Secondo Alexey Grom, l’azienda sta costantemente sviluppando nuove capacità di trasporto e riserve, mentre implementa nuove tecnologie insieme ai suoi partner. Tra queste, un nuovo terminale di trasbordo – Dostyk TransTerminal – che ha aperto all’inizio di giugno sul confine cinese-kazako, con un target di transito di 700.000 TEU, in cui UTLC ERA sta già testando la movimentazione di treni container dalla Cina all’Europa.
“È un’ottima opportunità che i terminali alle frontiere vengano ampliati e non intendo solo quelli lungo il confine cinese. Stiamo assistendo, allo stesso tempo, ad un rapido sviluppo in Bielorussia e nella regione di Kaliningrad”, sottolinea l'amministratore delegato della società di trasporti eurasiatica.
Al valico principale di Brest-Malashevichi, sul confine europeo, vengono utilizzate nuove tecnologie: i servizi multimodali, che includono la ferrovia di Kaliningrad, i porti della regione di Kaliningrad e le rotte UTLC ERA, integrano efficacemente anche le rotte terrestri dalla Cina all’Europa e ritorno. Nel complesso, la regione di Kaliningrad ha un notevole potenziale di transito ed è in grado di trasportare quattro volte il volume attuale di merci. Nel 2020, i volumi per l’Europa gestiti attraverso l’enclave russa di Kaliningrad sul Mar Baltico sono cresciuti del 320% su base annua.
La Cina è tradizionalmente la forza trainante del trasporto di transito. Nei primi 6 mesi del 2021 il Paese ha trasportato 200.200 TEU in Europa, il 42% in più rispetto all’anno precedente. Allo stesso tempo, il trasporto di contenitori carichi diretti in Cina è cresciuto dell’80%, raggiungendo i 116.500 TEU - in aumento rispetto ai 64.500 TEU dell’anno precedente.
Solo nel 2020, 64 nuove rotte si sono aggiunte ai servizi di UTLC ERA, 24 dall’Europa alla Cina e 40 nella direzione opposta. Sono state aggiunte alla mappa 23 nuove stazioni di ritiro e scarico per il trasporto merci, 18 delle quali n Europa.
Le località di spedizione cinesi più importanti sono Xi'an con il 36%, Chengdu con il 22% e Chongqing con il 20%. Anche le province cinesi di Changzhou, Hefei, Yiwu e Wuhan mostrano uno slancio positivo.
Le principali merci trasportate da est a ovest sono i prodotti elettrici (2020: 85.135 TEU), i prodotti di ingegneria (80.556 TEU) e le parti di automobili (57.796 TEU). Queste tre categorie di prodotti rappresentano il 40% delle merci trasportate; circa tre anni fa, invece, costituivano circa l'80%. Le nuove aggiunte includono gruppi di prodotti a basso prezzo come componenti in plastica (28.838 TEU), legno (14.859 TEU), tessili (12.825 TEU), articoli ottici (10.704 TEU), gomma e prodotti in gomma (7.509 TEU).
“L'ultimo anno e mezzo non solo ha portato al boom inaspettato delle spedizioni ferroviarie eurasiatiche, ma ha visto anche l’affermarsi di questa modalità di trasporto, diventata una vera alternativa al trasporto marittimo o su strada per molte aziende che commerciano tra Europa e Cina. Questo successo è sicuramente dovuto all’elevata velocità e affidabilità del servizio, ma anche alle tariffe stabili, di cui al momento non è previsto l’aumento”, conclude Alexey Grom.