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15 Giu 2021
Sei aziende che operavano nel porto di Gioia Tauro sono state raggiunte da interdittiva antimafia ed è stato loro revocato immediatamente l'accesso in ambito portuale. Tra queste, alcune hanno operato all'interno dell'area dello scalo calabrese in qualità di autotrasportatori. Tra le altre, sono state raggiunte da interdittiva antimafia imprese di manutenzione a mezzi portuali di piazzale, ovvero attività variamente riconducibile a componente metallica e a movimentazione e trasporto di inerti. Queste ultime hanno operato, anche in regime di subappalto, con imprese appaltatrici di lavoro per conto dell'Autorità Portuale. Appena ricevuta la comunicazione prefettizia, le sei aziende sono state immediatamente allontanate dal porto mediante l'assunzione degli atti previsti da parte degli organi deputati all'esecuzione e al controllo dei lavori appaltati.
Il risultato è anche frutto del Protocollo di legalità sottoscritto nel 2019 dall'Autorità Portuale di Gioia Tauro con la Prefettura di Reggio Calabria al fine di portare avanti la battaglia contro l'illegalità negli scali della propria circoscrizione. Grazie al Protocollo sono state ampliate le fattispecie da controllare, che la normativa nazionale non include tra quelle da vagliare nella propria attività di prevenzione antimafia. In questo modo è stata estesa la casistica di elementi e soggetti da analizzare attraverso l'accesso ai pubblici registri, detenuti dall'Autorità Portuale e condivisi con la Prefettura. Stessa apertura anche per i registri, disciplinati dall'art. 68 del Codice della Navigazione, relativi agli accessi in porto in via temporanea.
Fonte: INFORMARE