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30 Ott 2019

Mercintreno, Camanzi: ''Necessario regolatore multimodale europeo''

mercintreno

 

Necessaria separazione fra chi gestisce l’infrastruttura e chi la utilizza.

 

Verso una Unione europea dei trasporti. E’ la proposta lanciata da Andrea Camanzi, Presidente dell’ART – Autorità di regolazione dei trasporti, intervenendo alla 11^ edizione del Forum Mercintreno, svolto a Roma sul tema “Il Trasporto Ferroviario Merci in Italia e in Europa nella sfida Energia e Clima al 2030”.

 

“Il sistema dei trasporti terrestri – ha affermato – ha bisogno di un regolatore multimodale sovranazionale europeo, come in altri comparti, ad esempio quello monetario con la BCE”.

 

“Le imprese che forniscono trasporto merci e servizi di logistica e le imprese che gestiscono le infrastrutture, ora che sta per insediarsi la nuova Commissione europea – ha aggiunto Camanzi – dovrebbero far sentire forte la propria voce rivendicando la creazione di un unico regolatore dei trasporti a livello comunitario, la cui istituzione agevolerebbe il superamento delle gravi frammentazioni ed asimmetrie che penalizzano il settore ed impediscono, specialmente ai trasporti ferroviari delle merci e alla logistica, di essere competitivi e di cogliere le opportunità che la liberalizzazione europea offre loro”.

 

Per il Presidente dell’ART, inoltre, ci vuole una separazione fra chi gestisce l’infrastruttura e chi la utilizza. “Nel trasporto ferroviario delle merci occorre distinguere l’aspetto “hardware”, rappresentato dalla realizzazione e gestione delle infrastrutture, da quello “software”, costituito dall’industria dei fornitori di servizi. Per il recupero di competitività del sistema italiano è fondamentale l’efficienza dei servizi (il “software”) di trasporto ferroviario merci e di logistica, perché le infrastrutture (l”hardware”), da sole, non possono colmare le differenze fra i diversi Paesi e superare gli ostacoli alla realizzazione di un efficiente mercato comune europeo del trasporto ferroviario merci”.

 

Il traffico di merci in Italia mostra una ripresa rispetto ai livelli pre-crisi, ma è aumentato negli ultimi anni il “gap” rispetto agli altri paesi europei. La logistica italiana soffre della presenza di diversi colli di bottiglia che ne limitano lo sviluppo (operativi, industriali, strutturali). Attualmente nel nostro Paese solo il 14% delle merci viaggia su ferro, rispetto ad una media europea del 18%.

 

“È compito della regolazione intervenire – ha affermato Camanzi – per conferire maggiore efficienza e competitività al sistema logistico italiano. L’Autorità di regolazione dei trasporti, appena divenuta operativa, nel 2014, è intervenuta sul settore della logistica e del trasporto ferroviario delle merci, con misure che progressivamente hanno definito una cornice di regolazione in grado di favorire l’intermodalità del traffico merci, l’integrazione dei processi e dei servizi di trasporto, l’uso ottimale della capacità infrastrutturale, l’efficienza delle gestioni”.

 

Nel concludere il suo intervento, Camanzi ha ricordato come da ultimo, con la Delibera n. 130 del 2019, “l’Autorità è intervenuta sull’accesso agli impianti di servizio ed ai servizi ferroviari con un provvedimento adottato in coerenza con il quadro normativo nazionale ed europeo. Le misure ART – che modificano, integrano e consolidano precedenti misure in materia (v. Del. 70/2014, Del. 96/2015, Del. 18/2017, Del. 140/2017) – mirano ad assicurare che gli operatori degli impianti offrano i loro servizi a favore non solo delle imprese ferroviarie ma anche degli altri richiedenti (imprese di autotrasporto e logistica, caricatori e spedizionieri, etc.) a condizioni economiche eque, non discriminatorie e trasparenti. Esse sono, quindi, volte a garantire un’efficiente ripartizione della capacità a disposizione degli operatori di impianto, e prevedono l’intervento dell’Autorità in caso di rigetto della richiesta di accesso”.

 

 

Fonte: QUIFINANZA

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