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30 Ott 2019
Da Gubbio con amore per l’ambiente. LC3 Trasporti è partita dall’Umbria, polmone verde d’Italia, per realizzare la sua sfida ecologica ai grandi del trasporto merci: diventare il primo operatore a utilizzare veicoli a Gnl (gas naturale liquefatto o Lng nella dizione inglese) e affermarsi come leader della sostenibilità nella logistica. Tutto è cominciato nel 2014, con le prime sperimentazioni green nell’ambito del progetto europeo Corridoio Blu, varato dalla Ue per la realizzazione di infrastrutture dedicate al gas naturale liquido nel trasporto pesante. Da allora molti obiettivi sono stati raggiunti e tanti contratti importanti firmati, ad esempio con un big della distribuzione come Lidl e Conad, ma la fame di innovazione dell’azienda non si è fermata.
Ultimo avanzamento tecnologico introdotto è il primo semirimorchio refrigerato ad azoto RevolutioN2 (subito adottato da Lidl): una soluzione tecnologica efficiente (con elevata resa termica), silenziosa e a zero emissioni, sia ambientali sia acustiche (elemento utile per accedere ai centri urbani fuori dagli orari canonici dei trasporti). Nel dettaglio, niente CO2, NOX (ossidi di azoto), polveri sottili.
La prossima frontiera è il biometano (o bio Gnl), prodotto da scarti agricoli o da rifiuti solidi urbani, che può abbattere fino al 95% le emissioni di CO2 rispetto al diesel. L’azienda è pronta per il suo impiego, forte della sua esperienza nel metano liquido, scelto per 105 mezzi della sua flotta di 190 truck. I restanti 85 mezzi sono equipaggiati con motrici diesel Euro6 a elevata efficienza. Ma il cuore dell’azienda batte per il Gnl, che garantisce un concreto abbattimento delle emissioni inquinanti in atmosfera rispetto al diesel: -15% di CO2, -70% di NOX, -95% di polveri sottili, -5 dB(A) di rumore prodotto.
Consistente il risparmio di inquinanti emessi in atmosfera. Dal 2016 i camion Gnl di LC3 Trasporti hanno percorso oltre 24 milioni di chilometri sulle strade europee, risparmiando all’ambiente (rispetto ai veicoli diesel Euro 6) 2.900 tonnellate di anidride carbonica, 3,2 tonnellate di ossidi di azoto e 1,6 tonnellate di polveri sottili.
Un successo riconosciuto dal mercato, che ha prodotto crescita di fatturato e di occupazione: dal 2016 i dipendenti sono passati da 170 agli attuali 250.
Fonte: IL SOLE 24 ORE