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08 Mar 2019
Quali sono le prospettive più rilevanti per il magazzino del futuro? Quali i fattori critici, le opportunità di sviluppo tecnologico, le attese dei mercati? Su questi temi si è interrogato, giovedì 7 marzo scorso, il Gruppo di Lavoro dell’Osservatorio Intralogistica: un pool di ricerca che ha visto seduti allo stesso tavolo operatori di primo piano del settore, ricercatori di Gea Consulenti di Direzione e del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Parma e i Supply Chain Manager di un panel di aziende che operano in diversi ambiti del retail, lungo un arco che va dal Grocery all’Abbigliamento. Il tutto con la moderazione di Largo Consumo e il sostegno organizzativo di INTRALOGISTICA ITALIA.
Un percorso che nasce da lontano
«L’identificazione del Retail come ambito specifico di indagine è una delle caratteristiche più significative dell’Osservatorio Intralogistica; ed è anche una delle ragioni più forti che ci hanno portato a sostenerne l’organizzazione», commenta Andreas Züge, General Manager di Hannover Fairs International GmbH. Che precisa: «La nostra vocazione, come unica manifestazione italiana di settore, consiste nell’offrire agli operatori le migliori opportunità per lo sviluppo del loro business. In ambito fieristico, questo ci ha portati ad aderire alla formula di The Innovation Alliance e ad interfacciarci di conseguenza con i settori del Food, del Packaging, della catena del Freddo... La scelta che ora facciamo di favorire le opportunità di dialogo e di ricerca con il mondo del Retail è la naturale evoluzione di questo scenario».
Focus sulle dinamiche del Retail
L’universo del Retail, con le sue infinite sfaccettature e verticalizzazioni, offre innumerevoli stimoli all’attività di ricerca. Qui, sulla linea di confine che separa il magazzino dal consumatore finale, si materializzano con più evidenza e velocità le trasformazioni in atto. Non è quindi un caso che il confronto diretto con gli operatori del Retail sia una delle opportunità più ambìte dai partecipanti al Gruppo di Lavoro dell’Osservatorio Intralogistica.
«La possibilità che si offre a produttori ed end-user di dialogare direttamente e in piena libertà è a tutti gli effetti uno dei valori più significativi dell’esperienza dell’Osservatorio», dichiara Armando Garosci di Largo Consumo. «I player che siedono nel Gruppo di Lavoro hanno infatti l’opportunità di cogliere i bisogni e le osservazioni delle aziende end-user; di essere contigui ai loro bisogni; di percepire non soltanto cosa dicono i Supply Chain Manager, ma anche come questo viene detto: un dato tutt’altro che secondario».
Chi c’era
All’incontro – il primo degli step programmati nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Intralogistica – i player coinvolti si sono interfacciati con la griglia di lavoro messa a punto in questi mesi dai ricercatori per delimitare ulteriormente gli ambiti di indagine e indirizzare le attività di ricerca. Nell’ambito delle aziende end-user erano presenti: Alessi - Apofruit Italia - Coop Italia - Cortilia - Finiper - Sacchi Elettroforniture - Gabbiano - Kasanova - Latteria Soresina - Lucart - Nestlé Italiana - Prénatal Retail Group - Rossetto Group.
La soddisfazione delle aziende di settore
Particolare soddisfazione per le modalità di svolgimento dell’incontro di lavoro del Gruppo Osservatorio è stata espressa dalle aziende dei settori rappresentati in fiera a INTRALOGISTICA ITALIA. Secondo Mauro Corona di DEMATIC «l’attività dell’Osservatorio è evidentemente ancora agli inizi, ma l’impressione è nettamente positiva, anche perché il panorama che si va delineando appare estremamente vario ed interessante. Naturalmente restiamo in attesa di conoscere gli sviluppi futuri... e di conoscere più in dettaglio l’impronta che verrà data alla ricerca attraverso l’elaborazione dei questionari». Massimiliano Fochetti di Fives Intralogistics ha sottolineato l’importanza di un approccio dedicato al mercato italiano. «Come azienda» – ha dichiarato a margine dei lavori – «abbiamo partecipato a diversi progetti di ricerca all’estero; tuttavia siamo convinti che l’Italia rappresenti un caso a sé e che proprio per questo meriti uno studio specifico; possiamo quindi dirci soddisfatti dei passi iniziali che sono stati intrapresi dall’Osservatorio Intralogistica».
La Roadmap
«A questo incontro», precisa Silvia Origoni, Project Manager di INTRALOGISTICA ITALIA, «seguirà la fase di invio dei questionari per l’analisi quantitativa e qualitativa degli scenari di lavoro degli end user. I dati raccolti saranno quindi elaborati in sede congiunta da GEA Consulenti di Direzione e dai ricercatori dell’Università di Parma, che si occuperanno di tradurre questi contributi in un documento finale che sarà offerto al settore».
La presentazione ufficiale degli esiti del primo anno di indagine avverrà nel corso di un evento pubblico che sarà posto in calendario nel mese di giugno.
Partecipare è ancora possibile!
L’Osservatorio Intralogistica vede già fra i propri sostenitori alcuni fra i più importanti player del settore: CROWN, DEMATIC, FIVES INTRALOGISTICS, KARDEX REMSTAR, EUROFORK, INCAS, S.P.E. ELETTRONICA INDUSTRIALE. La natura stessa del progetto, che prevede un percorso pluriennale di attività di ricerca e di confronto, fa sì che sia sempre possibile entrare a far parte del panel.
Perché partecipare: l’opinione dei ricercatori
«Riteniamo che le attività che si andranno a svolgere nell’ambito del progetto Osservatorio Intralogistica possano perfettamente integrarsi con le nostre competenze e con le attività in essere presso il nostro gruppo di lavoro. Vediamo inoltre possibili sinergie tra le attività del progetto Osservatorio Intralogistica e le attività del laboratorio RFID Lab - con il quale abbiamo condotto progetti focalizzati sullo studio delle applicazioni delle tecnologie di identificazione automatica ai beni di largo consumo e fashion - e soprattutto con le attività di SMILE-DIH. In esso infatti, a partire dal prossimo anno, si svolgeranno progetti di “osservatorio” su applicazioni delle tecnologie di industry 4.0 nelle piccole e medie imprese manifatturiere. Riteniamo pertanto sinergica questa collaborazione in quanto molte tecnologie I4.0 possono “abilitare” nuovi modelli di business anche per processi intralogistici».