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08 Mar 2019

Giachino al Premier Conte :''Senza la TAV togliamo la speranza di futuro ai Giovani e ai senza lavoro''

Bartolomeo_Giachino_SITAV_SILAVORO.

 

Lettera di Bartolomeo Giachino, SITAV SILAVORO.

 

Egregio Presidente,

 

Le scrivo, con la amarezza nel cuore, in ordine alla Sua Conferenza Stampa sulla TAV perché la sua affermazione se “dovessimo decidere oggi l’opera non la faremmo” è sbagliata e va contro l’interesse nazionale. 

 

Come vede dalla slide che Le allego il Corridoio Mediterraneo di cui la TAV è uno snodo fondamentale, troverà a Kiev la Via della Seta Ferroviaria che porterà in un tempo molto inferiore alla via marittima le nostre esportazioni di vino, di frutta e di macchinari in Cina. La Linea collegherà trasversalmente L’EURASIA un garante Continente di quasi 3 miliardi di abitanti e che produce oltre il 40% del PIL mondiale. 

 

Questa è la VISION che la politica dovrebbe avere per uscire dalla bassa crescita di questi anni. 

 

Negli ultimi 20 anni abbiamo perso 20 punti di PIL pro-capite rispetto alla media europea e questo ha penalizzato le fascia più povere della nostra Italia, da chi ha perso il lavoro, da chi è cassaintegrato ai negozi e ristoranti che hanno visto diminuire il loro giro di affari. 

 

Se Lei avesse letto la Vita di Cavour di Rosario Romeo a pagina 202, ieri non avrebbe detto ciò che ha detto. Cavour volle il Primo Traforo del Frejus per essere dentro la linea di trasporto che utilizzava il Canale di Suez verso EST.

 

Oltretutto se dall’Est si usasse il treno per il trasporto merci verso l’Europa diminuirebbe l’arrivo nel nostro Paese dei trasportatori dell’Est che con una concorrenza sleale rubano il lavoro ai nostri trasportatori per una somma che varia dai 3 ai 6 miliardi di euro l’anno. 

 

I nostri trasportatori invece potrebbero acquisire il traffico dagli Interporto agli stabilimenti o ai centri di distribuzione. 

 

Con la Tav e gli altri Corridoi Ferroviari europei l’Italia potrebbe crescere in futuro di oltre 1 punto di PIL l’anno ripagando ampiamente i costi sostenuti per la TAV e per le altre opere. 

 

Se sentirà i maggiori trasportatori italiani da Arcese a Spinelli, da Autamarocchi a Lannutti Le spiegheranno che loro sulle tratte internazionali preferiscono nettamente il treno al camion, come Le ha suggerito Casalino.

 

Le ho chiesto più volte di incontrarla a nome dei 112.000 italiani che hanno aderito alla mia Petizione SITAV per illustrarle queste cose. 

 

Ieri il suo predecessore Cavour si sarà rivoltato nella tomba perché tutt’a la sua linea sulle infrastrutture non è quella che hanno in testa i prof.ri PONTI e RAMELLA. 

 

Presidente ci ripensi. 

 

Stamane uno studente universitario mi ha scritto che si sta organizzando per andare a lavorare all’estero appena si laureerà. Stiamo perdendo le energie migliori e voliamo basso col reddito di cittadinanza. Ieri un dipendente di una delle aziende che lavora nel Cantiere TAV mi ha scritto che se vengono bloccati i lavori si troverà nella impossibilità di pagare il mutuo. 

 

Ho organizzato insieme alle madamin le Manifestazioni SITAV perché vogliamo la CRESCITA e non per il mandare a casa il Governo. 

 

Ma se non si sbloccano i bandi questa volta la protesta sarà ben più ampia e raccoglierà la stragrande maggioranza del Paese, il che per un Governo del cambiamento non mi appare una bella cosa.

 

La ringrazio molto della attenzione,

Bartolomeo GIACHINO 

SITAV SILAVORO 

 

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