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06 Mar 2019

Germania, stop a sfruttamento nel settore della logistica

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Proposta legge volta a combattere le condizioni di lavoro illegali nel settore del recapito pacchi.

 

ll settore della logistica, grazie anche alla crescita dell’e-commerce, è in rapida espansione. Ma la concorrenza è agguerrita e ciò influisce pesantemente sui salari e sulle condizioni di lavoro dei corrieri. Una questione su cui i riflettori si sono accesi recentemente anche in Italia grazie allo sciopero dei drivers di Amazon in Lombardia. In Germania, però, il dibattito è in una fase più avanzata e il ministro federale del Lavoro Hubertus Heil, esponente dell’SPD, ha deciso di intervenire con una proposta di legge volta a combattere le condizioni di lavoro illegali nel settore del recapito pacchi.


La legge costringerebbe le principali società tedesche di servizi di consegna a coprire eventuali inadempienze da parte dei loro subappaltatori riguardo al pagamento del salario minimo o dei contributi previdenziali, sul modello della normativa introdotta in Germania fin dal 2002  per il settore delle costruzioni. “Ciò garantirebbe una concorrenza leale e la sicurezza sociale. E migliorerebbero le condizioni di lavoro”, ha sottolineato  il ministro.


Il più grande sindacato tedesco dei servizi, Ver.di, ha accolto favorevolmente la mossa, che segue le numerose denunce dell’organizzazione sindacale guidata dal combattivo Frank Bsirske. Di recente Bsirske ha parlato della logistica come di  un settore caratterizzato da un sottobosco nel quale le grandi  aziende di recapito affidano le loro commesse a dei  subappaltatori, i quali a loro volta si affidano ad altre società, spesso dell’Est Europa, che ingaggiano autisti provenienti dall'Ucraina, dalla Moldavia o dalla Bielorussia, che lavorano per retribuzioni orarie di 4,50 o 6 euro (quando il salario minimo legale in Germania è attualmente di 9,19 euro l’ora)  disposti a lavorare fino a  16 ore al giorno.

 

 

Fonte: CONQUISTE DEL LAVORO

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