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04 Mar 2019
Una montagna di fatture false per evadere le imposte sui redditi e l’Iva. Una serie di verifiche fiscali del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo hanno portato alla scoperta di due società che in realtà erano scatole vuote, cosiddette “società cartiere”, che avevano il solo scopo di emettere fatture per operazioni inesistenti. Sullo sfondo, il grande business della vendita e dell'affitto dei pallet, le pedane utilizzate per il trasporto delle merci. Le indagini della Guardia di finanza hanno fatto scattare un decreto di sequestro preventivo urgenza nei confronti di quattro indagati: Roberto Favarò (titolare dell’omonima ditta individuale) e Francesca Sarro (della Eco Eur) avrebbero gestito le aziende “cartiere”; Giovanni Pellerito e Gaspare Sarro avrebbero invece utilizzato nell’ambito della propria attività le fatture false per evadere rispettivamente Irpef e Iva negli anni 2013-2015.
Ecco l’ammontare dei sequestri. Per Favarò: 879 mila euro; per Francesca Sarro, 507 mila euro; per Pellerito, un milione di euro; per Gaspare Sarro, due milioni di euro. Secondo il giudice delle indagini preliminari Filippo Lo Presti, che ha convalidato il sequestro d’urgenza, gli indagati avrebbero “gestito le loro aziende in modo sciagurato, con assoluto disordine fiscale e contabile”.
E, intanto, l'inchiesta prosegue. Gli investigatori diretti dal colonnello Cosmo Virgilio contiuano a scavare nel business dei pallet, che secondo l’ultimo rapporto “Ecomafie” di Legambiente è un immenso mercato nero che movimenta un volume d’affari annuo di 720 milioni di euro. Due anni fa, un’altra indagine della Finanza aveva scoperto che a Palermo una fetta importante del mercato dei pallet era gestito da imprenditori legati alla cosca mafiosa di Brancaccio. E anche in quel caso erano emerse migliaia di fatture per operazioni inesistenti.
Fonte: LA REPUBBLICA - PALERMO