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28 Gen 2019
La questione della chiusura del Viadotto “Puleto” sulla E45, che sta provocando enormi disagi alla mobilità di persone e merci, e conseguenti danni economici alle attività, nell’Area tra Umbria e Romagna è in evidente stallo. La Magistratura, infatti, non sembra orientata verso alcuna riapertura, anche per veicoli “leggeri”. I dubbi sulla sicurezza della struttura rimangono, e non possono trovare soluzione unicamente con le “carte”.
“La situazione è sempre più difficile e complessa – dice Silvio Faggi, Segretario Generale FIAP – e con evidenti riflessi sulla vita sociale ed economica, non solo dell’area del blocco. Per quanto riguarda il trasporto e la logistica delle merci, la traccia stradale interessata dal blocco è fondamentale per le esportazioni dirette verso l’Europa Centrale e verso Est. Sulla connessione Orte – Ravenna, la Statale 3bis è stretta, senza la corsia di emergenza, e la presenza continua di cantieri complica il lavoro, rallentando una velocità commerciale, purtroppo già “bassa”. E per una attività condizionata da importanti norme sulla circolazione stradale e sicurezza sociale, questi scenari generano ulteriori criticità, che si riflettono soprattutto sui costi”.
“La FIAP concorda sulla soluzione della riapertura della “vecchia” Statale – prosegue Faggi – ma è da considerare una soluzione tampone. Sono queste le situazioni nelle quali occorre pensare, certamente, a misure di urgenza attraverso le quali riattivare i flussi di traffico e la mobilità, ma anche a soluzioni più strutturali, che influiscano davvero sul futuro. Riconsiderare il progetto dell’Autostrada Orte – Venezia, sarebbe una iniziativa volta al futuro. Era già pronto, ma l’Ex Ministro Delrio lo ha bloccato.”.
“Un confronto diretto e aperto con il Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti Toninelli, dello Sviluppo Economico Di Maio e degli Interni Salvini, sugli aspetti, legati ad uno scenario sempre più critico, del tutto simile a quanto verificatosi a Genova, sarebbe davvero utile e costruttivo. Anche i percorsi “alternativi” che merci e persone dell’area coinvolta, ora, devono necessariamente effettuare, hanno una influenza sostanziale sui loro costi e sulla sicurezza. Non dimentichiamolo”.
“La FIAP – conclude Faggi – si muoverà in tal senso, affiancando le azioni già intraprese da altre Associazioni del Settore”.
Font: FIAP