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28 Gen 2019
MOSCA – Centinaia di camionisti russi hanno aderito allo sciopero in corso da lunedì scorso per chiedere al governo di revocare una controversa imposta sui mezzi pesanti. Un coordinatore dell’iniziativa, Mikhail Kurbatov, ha detto alla France presse che la protesta andrà avanti “almeno fino al 15 aprile”. Allo sciopero hanno aderito 200 camionisti di San Pietroburgo, altri 170 della regione Tyumen, ma la partecipazione maggiore si è avuta in Dagestan, dove “sta partecipando il 95% degli autotrasportatori”, ha aggiunto.
I camionisti denunciano fin dalla sua introduzione, nel 2015, la tassa imposta ai mezzi pesanti al fine di riparare i danni fatti su strada, chiamata Platon, sostenendo di non riuscire a fare profitti a fronte delle numerose imposte già esistenti. La protesta in corso è nata dopo la decisione del governo di raddoppiare il pedaggio, portandolo a più di tre rubli per chilometro a partire da metà aprile. Tuttavia, l’aumento è stato ridotto dopo le proteste.
Il ministero dei Trasporti russi ha detto che il sistema Platon potrebbe far incassare 23 miliardi di rubli (406 milioni di dollari) nel 2017. L’azienda incaricata di gestire il sistema di riscossione Platon è in parte di proprietà di Igor Rotenberg, figlio di uno dei più stretti alleati del presidente Vladimir Putin, il miliardario Arkady Rotenberg.
Questa settimana le autorità hanno arrestato diversi coordinatori della protesta, stando a quanto riferito da un’ong che monitora i fermi degli attivisti.
Fonte: ASKANEWS