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23 Gen 2019
LUGANO - L’Amministrazione federale delle dogane (AFD) ha di recente portato a termine tre inchieste inerenti veicoli esteri utilizzati per effettuare trasporti interni di merci, vietati in Svizzera (cabotaggio). Tre società di trasporto estere, dal 2014 al 2018, hanno utilizzato i propri veicoli per caricare merce in Svizzera, trasportarla e poi scaricarla, sempre in Svizzera, presso un altro luogo. Più di 800 i trasporti effettuati, riscontrati in canton Ticino, utilizzando 52 veicoli. Oltre 260.000 franchi svizzeri di tributi sono stati richiesti posticipatamente dall’AFD.
Diverse verifiche di veicoli, effettuate dagli Ispettorati doganali ticinesi all’atto della loro uscita dalla Svizzera, hanno destato sospetti circa l’utilizzo non conforme di alcuni mezzi per il trasporto di merce. Da un’analisi approfondita delle informazioni, nonché dalle prime indagini, si è evidenziato che tre società di trasporto estere, operanti anche in Svizzera, utilizzavano i propri veicoli per movimentare merce all’interno del territorio nazionale.
Le inchieste hanno potuto stabilire che, a fronte di esigenze logistiche specifiche, i trasportatori indagati caricavano merce in Svizzera sui propri veicoli esteri per trasportarle e scaricarle altrove, sempre sul territorio elvetico. Il cabotaggio è un fenomeno che nuoce molto alle aziende svizzere attive nel settore dei trasporti. Questo genere di trasporto può essere eseguito solo con veicoli regolarmente sdoganati ed immatricolati in Svizzera.
Effettuare trasporti interni con veicoli esteri, oltre che infrangere la legislazione doganale, viola anche la legislazione inerente la circolazione stradale e quella inerente i trasporti su strada. Pertanto la Sezione della circolazione cantonale e l’Ufficio federale dei trasporti (UFT) sono stati informati in tal senso.
Tre gli atti d’accusa notificati alle persone indagate, che rischiano ora pesanti sanzioni. Multe minori sono state comminate agli autisti dei mezzi.
Fonte: CORRIERE DEL TICINO