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13 Lug 2018
BOLOGNA — Oltre 32.000 litri di gasolio di contrabbando scovati, una denuncia a piede libero e il sequestro del mezzo sul quale venivano trasportati. Questo il bilancio di un’operazione eseguita martedì dalla Sottosezione della Polizia stradale di Pian del Voglio, frazione del Comune bolognese di San Benedetto Val di Sambro, e dalla Guardia di finanza di Bologna. Un’autocisterna con targa italiana che trasportava il gasolio è stata sequestrata nei pressi del casello autostradale di Pian del Voglio. L’autista è stato denunciando a piede libero. In particolare, fanno sapere i finanzieri, nel corso della mattinata «una pattuglia della Polizia stradale in servizio lungo l’autostrada A1 Milano-Napoli ha controllato, nei pressi del casello autostradale di Badia sulla Variante di valico, un’autocisterna che viaggiava in direzione Sud».
Evasione da 20 mila euro
Il conducente, cittadino italiano, ha detto di «trasportare — proseguono le Fiamme gialle — “petrolio lubrificante” che non sarebbe soggetto alla normativa fiscale sulla circolazione di prodotti petroliferi sottoposti ad accisa», mostrando, a riprova delle sue affermazioni, «documentazione apparentemente regolare». Tuttavia il «caratteristico ed evidente odore di gasolio proveniente dalla cisterna» ha insospettito gli agenti, che a quel punto hanno richiesto «l’intervento di personale specializzato del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Bologna». Il sospetto si è rivelato fondato, dal momento che «gli approfondimenti compiuti sul posto dalle Fiamme gialle, anche attraverso il prelevamento di campioni e la misurazione della densità del prodotto», hanno dimostrato che in realtà il carico «non era costituito da petrolio lubrificante, bensì da gasolio per autotrazione commercializzato illecitamente in evasione d’imposta». Il carico e il mezzo sono stati sequestrati e l’autista, che ha precedenti specifici, è stato denunciato alla Procura di Bologna per «aver immesso in consumo oltre 32.000 litri di gasolio utilizzando documentazione non idonea ad attestarne la legittima provenienza, con conseguente evasione dell’accisa gravante per oltre 20.000 euro». Infine, sono state contestate «sanzioni amministrative legate sia al trasporto abusivo di merci pericolose, sia alla mancata predisposizione delle misure di sicurezza previste in questi casi dall’Adr (accordo europeo che disciplina il trasporto di merci pericolose)».
Fonte: CORRIERE DI BOLOGNA