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03 Mag 2018
Della presentazione dello Studio ATLAS, ieri sera a Torino, la parte sicuramente più importante e’ stata rappresentata dal confronto tra i tre Sindaci di Genova, Milano e Torino.
Anche se da questo confronto è emersa chiaramente la distanza tra Milano e Genova e la nostra Città.
Quando agli inizi degli anni 80 venne fuori la suggestione di MI-TO alcuni, tra cui il sottoscritto, dissero che in realtà la prospettiva sarebbe stata meglio rappresentata da GE MI TO. Il brutto acronimo uccise invece l’unica prospettiva strategica per Torino e Genova, perché in realtà Milano può fungere da catalizzatore sia verso il Nord Ovest che verso l’Est del nostro Paese.
Da piemontese dico che la alleanza solo con Milano vedrebbe Torino perdente in partenza non solo perché Sala ha dietro una maggioranza concorde mentre la Appendino appare frenata dai suoi e non solo sulle opere infrastrutturali necessarie..
Silenziosamente molti gruppi stanno portando il loro Centro Direzionale da Torino a Milano e questo indebolisce la Capitale dell’Auto anche dal punto di vista delle attività commerciali. Una cosa che mi stupisce non abbia destato l’attenzione dei commercianti.
Delle tre Città prese singolarmente, oggi, anche a causa dei suoi ritardi, Torino è la più debole.
Genova con il suo porto ha una riconosciuta funzione nazionale e internazionale. Gliela riconosce anche il suo personaggio più illustre, Renzo Piano.
Milano insieme a Roma per Mc Kinsey ha una prospettiva di crescita indiscussa.
Torino da sola no.
I Sindaci di Milano e di Genova ieri hanno detto chiaramente che hanno una strategia di sviluppo internazionale e che puntano sulle grandi Infrastrutture di trasporto per essere sempre più connessi e per attrarre investimenti esteri.
Torino, purtroppo, non ha definito una sua chiara prospettiva strategica e dopo aver perso molte aziende e funzioni oggi guarda con angoscia le prossime decisioni di Marchionne sul futuro della Fiat, di Magneti Marelli e di Comau.
Il Vice Sindaco di Torino quando dice che forse è un bene che l’aeroporto di Caselle diminuisca la propria funzione nel cargo aereo è incommentabile.
Da Malpensa partono il 50% delle merci via aerea del nostro Paese con una ricaduta economica e occupazionale importantissima.
La Appendino è un’altra cosa ma mi appare frenata dai suoi.
Piemonte, Liguria e Lombardia insieme hanno un PIL di 520 miliardi , l’ILE de France una delle aree forti d’Europa arriva a 600. La Svizzera ha un PIL di 620.
Prioritario per il Nord Ovest è il suo collegamento internazionale, decisivo sia per il suo import - export , sia per la attrazione di investimenti esteri. Genova attrae i fondi esteri che investono nei suoi terminal portuali, con il Terzo Valico e con la Nuova Diga diventerà a tutti gli effetti il porto più competitivo per la Svizzera e per l’Europa del Sud.
Milano con Expo 2015 (voluto e ottenuto dalla Signora Moratti ) e con gli investimenti nelle infrastrutture si e rilanciata alla grande e oggi si candida a ricevere alcune delle funzioni internazionali che la Brexit farà perdere a Londra.
Torino arriverà ultima perché il TAV verrà ultimato solo nel 2029 e nel frattempo deve augurarsi di non essere ulteriormente svuotata dalle prossime decisioni della FIAT. Torino deve augurarsi che decolli rapidamente l’Innovation Center proposto dagli Industriali.
Ma i porti liguri sono una fabbrica di lavoro che alimenta non solo la Liguria ma anche la manifattura e la logistica dell’intero Nord Ovest.
La logistica e il turismo , due settori che vivono di infrastrutture, sono due polmoni di crescita e di lavoro importantissimi e su cui credere molto di più.
Il lavoro sul Piano Regolatore che appassiona un Vice Sindaco non molto abituato a sentire le opinioni altrui, non cambierà il destino di Torino , voglio dirlo chiaramente alla Appendino, se la Città , superando i preconcetti dei No Tav, non accelera i suoi collegamenti ferroviari con la Francia e con la Liguria.
Le tre Città insieme non dovrebbero aver problemi a convocare al più presto un SUMMIT con tutti gli Atenei, i Politecnici e i Centri di ricerca di cui dispongono. Non credo che messi insieme Politecnici e Centri di Ricerca abbiano una potenzialità molto diversa dalla Silicon Valley.
Ma il primo impegno dovrebbe essere quello di chiedere insieme al Governo di inserire le risorse per la costruzione della Nuova Diga Foranea di Genova che consentirà al porto più amato da Cavour di raddoppiare la propria capacità generando così decine di migliaia di posti di lavoro tra Genova, Piemonte e Lombardia e migliorerà la efficienza logistica di tutta l’area.
Parafrasando l’Avvocato Agnelli si può ben dire che ciò che va bene ai porti liguri va bene al Piemonte, alla Lombardia e al Paese che ne avrà una importante contributo alla crescita economia e sociale.
Mino GIACHINO
Presidente di SAIMARE spa