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24 Ott 2017
Qual è la situazione delle imprese di spedizione italiane nell’attuale congiuntura economica?
«La ripresa economica che sta caratterizzando questa fase del nostro Paese - risponde il presidente di Fedespedi, Roberto Alberti - si fa sentire positivamente anche nell’ambito della nostra attività, la quale, come noto, è strettamente connessa al commercio estero. I dati Istat relativi alla bilancia commerciale del primo semestre del corrente anno, confermano le nostre sensazioni: le esportazioni sono cresciute, rispetto allo stesso periodo del 2016, del 7,8%, mentre le importazioni hanno registrato un aumento ancor più consistente pari all’11,8%. Quest’ultimo dato attesta la maggiore vivacità della domanda interna con una certa ripresa dei consumi delle famiglie e degli investimenti delle imprese».
Qual è il peso dei traffici commerciali con il Nord Africa nell’attività dello shipping italiano?
«I Paesi del Nord Africa, lo sappiamo, stanno attraversando una fase storica estremamente difficile, in alcuni casi, penso alla Libia, lungi dall’essere superata. È inevitabile che gli scambi con il nostro paese, uno dei principali partner in ambito mediterraneo, ne abbiano risentito. A tale proposito ricordiamo che questi paesi rappresentano il 3% circa degli scambi italiani totali (esportazioni più importazioni). Nonostante ciò, si notano segni di ripresa dei traffici, anche con i paesi più problematici, quali ad esempio la già citata Libia. Comunque, soprattutto dal lato delle esportazioni, la strada per tornare alla normalità è ancora molto lunga e tanto resta da fare».
Qual è il peso dei traffici commerciali con il Medio Oriente nell’attività dello shipping italiano?
«Qui la situazione è molto diversa. Le relazioni economiche con il Medio Oriente hanno grande importanza per l’Italia e sono in pieno sviluppo. Alcuni paesi medio-orientali, penso ad esempio agli Emirati, o all’Arabia Saudita, assorbono quote importanti del nostro export. Altri come l’Iraq ricominciano ad affacciarsi sui mercati internazionali. Un caso a parte è rappresentato dall’Iran, un partner storico importante per noi, dalle grandi potenzialità, ma su cui gravano le incertezze politiche legate alle decisioni che verranno assunte a breve dall’amministrazione Trump sulle sanzioni legate al nucleare. Infine, vorrei ricordare la situazione particolare che si è venuta a creare in Qatar dopo la crisi con l’Arabia Saudita. Quel paese è un importante hub logistico e il perdurare della crisi potrà creare diversioni dei traffici».
Le case di spedizione associate a Fedespedi hanno una presenza significativa in queste aree?
«Senz’altro hanno una presenza consolidata le grandi aziende, soprattutto le multinazionali. Per quanto riguarda le imprese di spedizione di minori dimensioni sono presenti, se operano in queste aree, con loro corrispondenti».
Quali sono le prospettive per prossimi anni per i traffici fra l’Italia e i paesi del Mediterraneo?
«In parte ho già risposto a questa domanda. Io tendo ad essere ottimista, per cui credo che le prospettive siano buone. Però sono anche realista e so che molto dipenderà dall’evoluzione della situazione politica: se si verrà ad una stabilizzazione delle aree di crisi, allora le prospettive saranno positive e l’Italia potrà giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo di quei paesi, cui ci legano vicinanza geografica e antiche tradizioni di scambi economici e culturali». Leggi tutta la notizia
Fonte: THE MEDI TELEGRAPH