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05 Lug 2017
Piccolo è bello. Il vecchio adagio torna di moda ai tempi dell’ecommerce crossbarder. Perché le Pmi, le microimprese e perfino le botteghe artigiane, saranno le protagoniste della nuova stagione della globalizzazione: prodotti locali, unici e personalizzati, che si aprono ai mercati mondiali. A spalancare le porte del grande business internazionale ci pensa l’ecommerce: basta un click per acquistare un paio di scarpe in cuoio dell’artigianato fiorentino o un oggetto d’arredo in design prodotto nel Nordest in Italia e vederseli recapitare in un paio di giorno dall’altra parte del pianeta. Il commercio crossborder oggi vale il 15% del totale delle vendite online, circa 300 miliardi di dollari. Ma si stima che entro il 2020 la quota di mercato balzerà al 22%, alimentata proprio dalle vendite delle Pmi che si oggi si scoprono senza confini.
Fin qui tutto bene. E così si spiega il successo dei marketplace dedicati all’artigianato e ai prodotti locali. Ma per far girare la ruota dell’ecommerce dei piccoli ci vogliono spalle larghe e muscoli nelle gambe. Servono tempi di consegna rapidi, una consumer experience gradevole ed efficiente e costi competitivi. Ecco che il business del futuro delle vetrine online abbandona la virtualità per prendere forma fisica. Fino a ieri le infrastrutture dedicate alle spedizioni internazionali (una filiera che parte dagli aerei cargo alle consegne in biciclette sotto casa) erano in mano a quattro grandi operatori logistici: Fedex, Dhl, Tnt e Ups, che si dedicavano quasi esclusivamente al B2B. Oggi tutto è cambiato. Il grande business cresce a doppia cifra nel B2C, ovvero le consegne fatte direttamente al consumatore e ordinate online.
E sotto la lettera B, spesso si legge la piccola e media azienda, quella che sta scoprendo di poter agganciare l’internazionalizzazione grazie al commercio online. La filiera logistica quindi diventa il vero asset di sviluppo. E i big del comparto stanno investendo per diventare i nuovi partner della globalizzazione delle Pmi. E non sono i soli. Basti pensare che Amazon, il più grande supermercato del mondo, sta diventando un operatore logistico a tutto tondo, proprietario di aerei cargo e i grado di seguire direttamente le consegne rapide, in meno di un’ora, a domicilio.. In Cina la società di Jeff Bezos ha lanciato Logistics+, un pacchetto di servizi rivolto a tutti i retailer locali, anche a quelli che non vendono nella sua piattaforma. L’obiettivo è chiaro: mettere in vetrina e vendere i prodotti non basta, il core business sposta la catena del valore nella consegna. Allora le Pmi potranno competere, quasi ad armi pari, con le multinazionali.
Alibaba sta per lanciare l’Ipo di Best Logistics Technologies, la società logistica di cui è azionisti di maggioranza, per trovare risorse destinate all’espansione. La risposta degli operatori “tradizionali” della logistica non si è fatta attendere. Non solo con i maxi investimenti in scali aeroportuali, Malpensa sta diventando un grande hub dell’ecommerce grazie alla presenza di Dhl e Fedex, ma soprattutto nei servizi offerti dalle società alle Pmi. Dhl, ad esempio, ha messo in pista Dhl Express per l’ecommerce, il servizio che supporta la crescita delle imprese che possiedono o vogliono avviare uno shop online. Si tratta di un pacchetto di offerte che prevede un’interfaccia semplice e diretta del servizio ecommerce, personalizzazione della modalità di consegna, promozione dell’engagement e opportunità di potenziamento del business in nuovi mercati. In sostanza, la piccola e media impresa può concentrarsi a produrre i suoi prodotti, il resto della filiera, dalla vendita alla consegna, se ne occupa Dhl.
«In Italia oggi il valore prodotto dall’eCommerce è di oltre 19 miliardi di euro, con una penetrazione del 5% e un tasso di crescita della domanda tra i più elevati al mondo: il 18% - spiega Alberto Nobis, amministratore delegato di Dhlk Express Italia - Ma un ecommerce di successo non può prescindere dalla definizione della corretta strategia logistica, poiché influisce sui costi, sulla percezione e sulla soddisfazione del consumer. Scegliere un partner leader di mercato a livello internazionale significa rafforzare la propria immagine e affidabilità, offrendo sicurezza e professionalità. Leggi tutta la notizia
Fonte: LA REPUBBLICA