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08 Mag 2017
Non è un problema che riguarda solo gli autotrasportatori. Con i camion fermi anche le merci restano al palo, le imprese si fermano, i prodotti non arrivano nei supermercati. L’assurdo si raggiunge quando sono burocrazia e inefficienza a fermare i camion. È il caso delle “revisioni lumaca” che stanno creando problemi da Nord a Sud. L’ultimo allarme arriva da Piacenza. “Con gli attuali tempi di attesa per le revisioni, ci sono imprese che rischiano di saltare la campagna del pomodoro”, denuncia sulle pagine della Libertà Piero Olzi, il segretario dell’associazione territoriale Fai Conftrasporto di Cremona, Piacenza, Mantova.
Le Motorizzazioni, spiega Olzi, “dal Governo Monti in poi, sono endemicamente sotto organico, questo produce due tipi di problemi”. Olzi denuncia il rallentamento “di tutte le procedure di immatricolazione, alienazione, vendita e sostituzione” oltre alla “dilatazione dei tempi di attesa per la revisione dei mezzi”. Elementi che rischiano di mettere in ginocchio un settore che ogni giorno deve percorrere una strada sempre più piena di ostacoli. “A Piacenza la viabilità è allo sfascio”, spiega Piero Olzi alla Libertà di Piacenza, “con il divieto di passaggio sul ponte di Rocca Bianca, sul ponte di Po a Cremona e su quello di Castelsangiovanni, i camionisti sono obbligati ad allungare a dismisura i percorsi consumando più carburante” e i trasporti eccezionali sono paralizzati. Dopo i crolli di ponti e cavalcavia “non c’è più nessuno che vuole prendersi la responsabilità di far transitare i trasporti eccezionali. Le istituzioni, invece di affrontare i problemi, preferiscono bloccare l’economia nazionale creando un grave danno sia ai camionisti sia agli impianti produttivi”.
Fonte: STRADAFACENDO