Cerca Aziende di:
30 Gen 2017
TRUCCAZZANO - A tutta birra le grandi manovre sui terreni, in arrivo capannoni, depositi e uffici; e, presto, i Tir: parte l’operazione logistica Akno, 94mila metri quadrati di insediamento a ridosso della Rivoltana. Con i Tir arrivano i quattrini, 3 milioni per le casse comunali, di cui 500 mila euro già versati alla definitiva stipula delle convenzioni: «Sono stati, per il nostro bilancio, come una flebo per un moribondo». Non aveva usato mezze parole il sindaco Luciano Moretti già un anno fa, durante le battaglie consiliari per l’approvazione del maxipiano di logistica, contestato dalla minoranza, e passato dopo tre convocazioni consiliari, aggiustamenti in corsa, polemiche e abbandoni d’aula. Non le usa nemmeno adesso, a lavori al via.
«Il piano è di grandi dimensioni – spiega – e siamo ai nastri di partenza. Ma l’area era ed è industriale, e i vantaggi in prospettiva per il territorio ci sono: denaro e posti di lavoro prima degli altri. In momenti come questi dire che sono aspetti secondari è fuori luogo». Le cifre sono state concordate in sede di convenzione: 500mila euro l’anno per cinque anni. I primi sono stati già versati, i secondi sono in arrivo. «E’ inutile non dire che grazie a questa entrata extra riusciremo, nel bilancio che porteremo in Consiglio comunale entro marzo, e a cui stiamo lavorando in queste settimane, a prevedere interventi e manutenzioni che abbiamo in lista da tempo, e che sino ad oggi non eravamo riusciti a realizzare. Tutti sanno quali siano le condizioni delle casse dei Comuni». In dettaglio manutenzioni stradali, un intervento sul municipio per evitare le dispersioni termiche, migliorie sugli impianti di illuminazione pubblica, e manutenzioni sugli edifici scolastici: «Alcuni sono messi discretamente. Ma altri sono un disastro. Non credo di dire nulla che non sia sotto gli occhi di tutti facendo presente che vanno sistemate, e con urgenza, la scuola elementare di Truccazzano e la materna di Albignano».
La logistica va ad occupare una vasta area a ridosso della Rivoltana in area di Cavaione, già destinata a insediamenti industriali. Un primo piano era già stato presentato in passato, l’amministrazione Moretti ha condotto in porto il tutto un anno e mezzo fa circa, fra gli strali della minoranza, che, sino all’ultimo Consiglio, ha dato battaglia: contro le procedure «ultrarapide» «a servizio degli interessi di un privato», e nel merito, contro l’ennesimo insediamento destinato a abbattersi con il suo carico di Tir e inquinamento su un’area critica. «Il piano aveva le carte in regola – ha sempre precisato Moretti – non avrei mai potuto, e neppure ho voluto, frapporre ostacoli. Parliamo di gente che lavora».
Fonte: IL GIORNO