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15 Nov 2016

Dodici arresti per contrabbando di gasolio

CONTRABBANDO_GASOLIO_CATANIA

 

Organizzazione importava illegalmente carburante dall'estero e trasportato con autoarticolati rumeni e bulgari.

 

Il 14 novembre 2016, la Guardia di Finanza di Catania ha sgominato una vasta organizzazione che importava illegalmente carburante importato dall'estero e trasportato con autoarticolati rumeni e bulgari.


La banda di contrabbandieri aveva una dimensione internazionale e giocava sul finto transito in territorio italiano. L'organizzazione acquistava il gasolio in raffinerie tedesche, austriache e polacche, trasportandolo in Italia usando imprese di autotrasporto con sede in Romania e Bulgaria e con falsa documentazione che dichiarava un carico di olio lubrificante (che non paga accise) destinato ad altri Paesi esteri, come Grecia, Malta o Cipro. Con questo meccanismo, i contrabbandieri speravano di eludere i controlli su strada.


In realtà, il gasolio arrivava nel catanese, dove era scaricato in diverse aree attrezzate come vere stazioni di servizio completamente abusive, che provvedevano alla vendita all'acquirente finale. Ovviamente, questi impianti non offrivano alcuna garanzia dal punto di vista della sicurezza. Che tale aspetto non interessasse minimamente i contrabbandieri emerge anche dalle modalità di trasporto: invece che in autocisterne conformi all'Adr, infatti, il gasolio viaggiava in contenitori in plastica da mille litri, caricati su normali autoarticolati centinati. Il gasolio era venduto a privati e a imprese di autotrasporto con uno "sconto" di 30-40 centesimi al litro rispetto al prezzo alla pompa.


L'organizzazione era gestita da tre diverse bande, collegate tra loro, che si dividevano la gestione della filiera. Una era capeggiata da un pregiudicato appartenente alla cosca mafiosa dei Laudani, che si occupavano dello stoccaggio e della vendita al dettaglio del gasolio tramite un autolavaggio a Sant'Antonio e un parcheggio ad Acireale. Una seconda banda era formata da un autotrasportatore e da due fratelli titolari di un'impresa di autotrasporto, già coinvolti in un'altra indagine sul contrabbando, che rappresentavano nel catanese e in Campania una rilevante fonte illecita d'approvvigionamento di prodotti petroliferi. Questa organizzazione operava anche tramite società estere in diversi Paesi europei. Una terza banda, promossa da un altro autotrasportatore, provvedeva all'approvvigionamento di gasolio agricolo da depositi del siracusano e del catanese. Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: TE - TRASPORTO EUROPA

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