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14 Nov 2016
Dovrebbero uscire definitivamente di scena i titolari della Nicoli Trasporti e Spedizioni di Albino (Bergamo) dall’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Lecco sul crollo del ponte di Annone che, il 28 ottobre scorso, è costato la vita all’ex insegnante di educazione fisica Claudio Bertini, 68 anni, residente a Civate.
Venerdì mattina, le operazioni di “pesata” del tir, sotto il cui peso il cavalcavia è piombato sull’asfalto con il suo carico di morte, avrebbero dato esito negativo: mezzo e carico, complessivamente, peserebbero 107 tonnellate e mezzo, 500 chilogrammi in meno, quindi, rispetto al limite massimo previsto dall’autorizzazione rilasciata all’azienda dalla Provincia di Bergamo sulla base della legge regionale sui trasporti. Il tir viaggiava dunque regolarmente, nel pieno rispetto del nulla osta rilasciato alla società: partito da Ravenna, il mezzo pesante era ormai praticamente giunto a destinazione, all’Eusider di Bosisio Parini, quando la tragedia si è consumata.
È questa la novità più importante che si registra sul fronte investigativo nelle ultime ore: l’analisi dei documenti sequestrati sarà lunga e laboriosa, vista la mole, e non esclude alcuna ipotesi investigativa. Come quella che mancassero le prove di collaudo dei ponti che devono reggere trasporti eccezionali o i cartelli di divieto per mezzi il cui peso superi le 40 tonnellate. Al momento, riscontri in tal senso non ne sono stati trovati, ma come ha precisato il magistrato inquirente, il sostituto procuratore della Repubblica Nicola Preteroti, è ancora troppo presto per sbilanciarsi vista, appunto, la mole di materiale da “scandagliare”.
C’è anche una seconda novità, comunque: il pubblico ministero ha amesso come parte offesa il Codacons, l’associazione che tutela i consimatori, che ha nominato due consulenti. Toccherà poi al giudice, in fase processuale, ammettere o meno la costituzione di parte civile.
Fonte: LA PROVINCIA DI LECCO