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27 Ott 2016
Si è tenuto ieri l’incontro delle Associazioni con il Sottosegretario con delega all’Autotrasporto, Sen. Simona Vicari, rinviato per consentire al rappresentante del Governo di acquisire il parere dei Ministeri, che oltre a quello dei Trasporti e delle Infrastrutture, hanno competenza sulle principali questioni poste al centro della vertenza tra autotrasporto e governo.
LA QUESTIONE STRATEGICA DEL DUMPING SOCIALE
Come si ricorderà, le Associazioni dell’UNATRAS avevano ribadito con forza l’esigenza che, su questioni decisive riguardanti la tutela di un settore decisivo per l’economia italiana quale quello del trasporto e della logistica, alle prese con la sempre più pesante concorrenza posta in essere dalle imprese di altri Paesi UE, fosse necessario un impegno coeso e coerente dell’intero Governo, senza retropensieri o timidezze, anche allo scopo di superare le obiezioni, non sempre pertinenti della UE, che hanno già fatto slittare la messa in funzione di provvedimenti, quali la decontribuzione per gli autisti impegnati sulle tratte internazionali, che pure lo stesso Governo aveva dato per acquisiti.
La giustezza della preoccupazione espressa dall’UNATRAS ha avuto, nell’incontro di ieri, una ulteriore conferma: al di là dell’impegno e della correttezza politica della Rappresentante del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, infatti, non vi è, allo stato, alcuna certezza su come il Ministero del lavoro e delle Politiche sociali e quello per le Politiche comunitarie intendano muoversi per consentire l’impiego dei 65 milioni che l’autotrasporto aveva ottenuto per controbilanciare, almeno in parte il dumping sociale cui il sistema delle imprese italiano è sottoposto.
Né la imminente pubblicazione del tanto atteso Decreto attuativo del D.lgs. 17 luglio 2016, n. 136, relativo al distacco in Italia di manodopera straniera, può essere considerato una risposta efficace e sufficiente.
Non solo perché interviene a oltre tre mesi dalla pubblicazione del D. Legislativo, ma perché mancano ancora tutte le misure che rendano effettivamente individuabili e sanzionabili le pratiche di distacco non rispettose delle condizioni minime di retribuzione dei lavoratori distaccati.
E sappiamo bene che senza la possibilità di efficaci strumenti di controllo, anche le migliori normative finiscono per essere come le grida manzoniane: del tutto inefficaci.
Peraltro la UE insiste e ne è provala richiesta di chiarimenti sul testo del Decreto Legislativo che, com’è noto, prevede, tra altro, l’obbligo preventivo di comunicazione e la designazione di un rappresentante residente in Italia da parte delle imprese estere, nelle ipotesi di distacco e somministrazione transnazionale di lavoratori.
In particolare, l’U.E ha ribadito la sua posizione secondo cui dalla normativa occorre escludere, come sono già esclusi, i trasporti internazionali in transito ma anche quelli di destinazione, soprattutto se a corto raggio.
D’altro canto, i rappresentanti dell’UNATRAS hanno ricordato che tanto la Francia, quanto la Germania, l’Austria ed altri Paesi della UE hanno da tempo previsto norme a tutela dei sistemi delle imprese nazionali e occorre evitare che, come in altri settori della vita nazionale, l’ossequio, costi quel che costi, alle decisioni della Commissione, finisca per tradursi in una debacle economica e sociale da cui non sarà poi certo l’ossessione dell’Unione Europea per la libera concorrenza a qualsiasi costo, a tirarci fuori.
Di qui la richiesta delle Associazioni alla Senatrice Vicari, che se ne è immediatamente assunta l’onere, di procedere dapprima ad un incontro tecnico con i rappresentanti del Ministero del lavoro e, cosa che UNATRAS ritiene decisiva, successivamente a determinare un incontro in sede di Presidenza del Consiglio in cui finalmente sciogliere il nodo politico intorno all’effettiva volontà del Governo di difendere il sistema delle imprese italiane di autotrasporto a fronte dei dati che, illustrati a Cernobbio nel corso del recente Convegno Conftrasporto, dimostrano una drammatica perdita di competitività e di traffici delle imprese italiane rispetto a quelle dell’Europa dell’Est.
In questo quadro non certamente idilliaco, tuttavia, le Associazioni hanno apprezzato la notizia secondo cui, almeno per quest’anno, i 65 milioni stanziati per la decontribuzione, non andranno sprecati e potranno essere fruiti dalle imprese interessate tramite il meccanismo “de minimis” che, come è noto, consente di non considerare aiuti di stato illegittimi i sostegni ricevuti dalle imprese di autotrasporto nel limite di 100.000 Euro nel triennio.
A tal fine, a breve l’Inps diffonderà una prima circolare in cui illustrerà le formalità per richiedere la misura, dopodiché le richieste potranno essere presentate – prevedibilmente – nei primi mesi del prossimo anno.
TEMPI DI PAGAMENTO E COSTI DI RIFERIMENTO, DUE QUESTIONI ESSENZIALI PER L’UNATRAS
Si è poi passati ad affrontare le due questioni che a giugno l’UNATRAS, nel suo insieme, aveva posto come decisive nel rapporto con il Governo, già sin dallo scorso mese di giugno:
- La questione dei tempi di pagamento
- La riattivazione di un’efficace strumento pubblico di indicazione a committenti e trasportatori dei costi minimi di riferimento da utilizzare nelle libere transazioni commerciali che li riguardano.
Sul primo punto l’UNATRAS ha presentato al Governo una proposta, elaborata da T.I. ASSOTIR, che senza richiedere alcuna nuova misura normativa, responsabilizza in modo efficace i committenti, condizionando l’ottenimento, da parte loro, di sgravi contributivi, agevolazioni fiscali, ecc. alla condizione di aver rispettato i termini di legge per il pagamento dei trasporti da essi commissionati.
Sulla proposta, che dovrebbe permettere di superare precedenti obiezioni dei diversi Ministeri, la Sen. Vicari ha espresso interesse, riservandosi un approfondimento.
Analogo approfondimento la Senatrice ha assicurato di voler condurre sulla questione dei costi di riferimento, al riguardo dei quali l’UNATRAS si è impegnata a recapitarle uno specifico documento che parta da quanto già oggi la legge prevede il Governo debba obbligatoriamente fare e che solo le neppure tanto velate minacce di una parte, la più retriva della committenza, ha finora impedito siano realizzate.
MAREBONUS E FERROBONUS
Sulla questione dei contributi per “marebonus” e “ferrobonus” a quanto la Sen. Vicari ha riferito, non ci sono novità, giacché si è in attesa di ricevere la formale approvazione da parte dell’Unione Europea. Peraltro, poiché oramai non ci sono più i tempi tecnici per impegnare gli stanziamenti previsti per questi due benefici, appare probabile che il periodo di applicazione verrà fatto slittare di un anno, escludendo il 2016.
RISORSE PER I SETTORE E LEGGE DI BILANCIO
Infine, sulle questioni connesse alla legge di Bilancio, le Associazioni e la rappresentante del Governo hanno convenuto che, nella riconferma complessiva delle risorse destinate al settore, si possano prevedere limature su alcune voci ( rimborso del Servizio sanitario Nazionale pagato sui premi RCA) se ciò potrà essere utile a garantire in modo certo e stabile le risorse a favore delle spese non documentate.
Sempre in tema di risorse e di incentivi, i dirigenti del Ministero dei Trasporti hanno preso l'impegno di emanare appositi chiarimenti circa la cumulabilità degli incentivi per gli investimenti per acquisto di veicoli con il superammortamento del 140%.
Fonte: ASSOTIR