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21 Set 2016
BERNA - I camion devono poter circolare già alle 4 di mattina in modo da ridurre i conflitti con il traffico pendolare individuale negli agglomerati. È l'opinione del Consiglio nazionale che, con 98 voti contro 93 e 3 astenuti, ha approvato una mozione in tal senso di Fabio Regazzi (PPD/TI).
"La rete stradale svizzera - ha spiegato il ticinese - è cronicamente intasata". Nel 2015 le ore di coda hanno superato quota 22'000, il 4,6% in più rispetto all'anno precedente e il doppio rispetto a 2008. La conseguenza: incidenti, stress e perdita di tempo con conseguenti costi miliardari (1,6 miliardi di franchi).
Le code, ha proseguito il deputato ticinese, sono anche causa di inquinamento atmosferico. Secondo Regazzi occorre quindi adottare rapidamente misure efficaci, come una limitazione alle 04.00 del divieto di circolazione notturna per gli autocarri nel traffico interno (oggi il divieto è in vigore fino alle 05.00). In questo modo si potrebbe evitare almeno in parte che il trasporto merci e quello pendolare si ostacolino a vicenda.
A nulla è dunque valso l'invito della consigliere federale Doris Leuthard a bocciare l'atto parlamentare proposto da Regazzi. "Il divieto di circolazione notturno è stato pensato per garantire la protezione della popolazione dal rumore causato dal traffico pesante", ha ricordato la ministra dei trasporti.
Per Leuthard un eventuale allentamento del divieto non potrà riguardare unicamente il traffico interno come proposto da Regazzi. L'Accordo sui trasporti terrestri non lo permette. Una sua modifica non è inoltre opportuna per ragioni di politica europea. In ogni caso - ha ricordato, invano, la consigliera federale - già oggi il trasporto di beni alimentari non è soggetto al divieto di circolazione domenicale e notturna.
Per i trasporti di legame "si vada dalle 40 alle 44 tonnellate"
Il peso complessivo consentito per i trasporti di legname va portato da 40 a 44 tonnellate. È quanto chiesto oggi dal Consiglio nazionale approvando, con 108 contro 83 e 2 astenuti, una mozione di Jean-François Rime (UDC/FR).
Rime, proprietario di una segheria nel canton Friburgo, ha giustificato il suo atto parlamentare con la crisi del settore causata dal franco forte coniugata alla chiusura di diverse stazioni di carico da parte delle FFS. Orbene, con il passaggio a 44 tonnellate, il carico utile aumenterebbe da 22 a 26 tonnellate generando economie per circa 5 milioni di franchi.
La consigliera federale Doris Leuthard ha fortemente criticato la proposta di Rime: "adottare questo testo significa aprire il vaso di Pandora", costituirebbe infatti un precedente per altri settori con notevoli esigenze di trasporto e altrettanto colpiti dalla rivalutazione del franco.
"Il governo - ha aggiunto, invano, la ministra dei trasporti - si è già adoperato per sostenere le imprese in difficoltà".
Fonte: CORRIERE DEL TICINO