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13 Lug 2016

Porto, si va verso un mini rinvio della riforma

PORTO_DI_LA_SPEZIA

 

Le Regioni possono chiedere proroghe sino a tre anni.

 

La Spezia - Una proroga di stampo tecnico, per approfondire con più tempo a disposizione gli aspetti urbanistici liguri e toscani, le cui differenze possono mettere in grave difficoltà l'operatività dei porti della Spezia e Marina di Carrrara, incidendo direttamente sui Piani regolatori portuali. E' quello che potrebbe essere richiesto nelle prossime settimane da parte delle due Authority che daranno vita all'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale.


La settimana scorsa, infatti, la riforma dei porti elaborata dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti è stata licenziata dalla commissione della Camera dei deputati, e manca ormai poco al giorno in cui il ministro Graziano Delrio porterà il decreto in consiglio dei ministri. Una norma che sarà integrata con la proposta approvata nei mesi scorsi dalla Conferenza Stato-Regioni per concedere agli enti regionali la possibilità di chiedere una proroga dell'entrata in vigore della riforma per un massimo di tre anni.



Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, ha elogiato l'impianto della proposta del ministero per riformare il sistema portuale e logistico italiano e in tempi non sospetti ha annunciato che da parte sua non ci sarà la richiesta di alcuna proroga. Una mossa politica, che però potrebbe cozzare con le necessità tecniche del porto di Marina di Carrara che nell'accorpamento con quello spezzino dovrà effettivamente affrontare problematiche normative non indifferenti.


L'assessore allo Sviluppo economico della Liguria, Edoardo Rixi, raggiunto telefonicamente da CDS ha spiegato che la Regione "non avanzerà richieste di proroga generiche. Al momento - ha dichiarato - solamente Savona ha espresso la volontà di approfittare di questa possibilità. Lasceremo spazio alle autonomie locali e per quanto riguarda La Spezia non abbiamo ancora ricevuto notizie al riguardo, ma se ce ne sarà bisogno per affrontare le perplessità normative ben note per la presenza di due scali appartenenti a Regioni differenti, saremo disponibili a lavorare in questo senso. L'accorpamento con Marina di Carrara è l'esemplificazione del problema di fondi di questa riforma decisa a livello centrale e calata dall'alto, senza tenere in considerazioni aspetti concreti importanti".



In Via del Molo il presidente Lorenzo Forcieri e gli uffici potrebbero dunque pensare di prendere tempo, dai sei mesi a un anno, per allestire al meglio la fusione e ottenere garanzie sull'assenza del rischio che sopravvengano intoppi per l'avvio delle opere portuali in fase di lancio o di realizzazione, dagli ampliamenti delle banchine alla costruzione della Marina di Levante sul Molo Pagliari.

 

Fonte: CITTA' DELLA SPEZIA

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